
Secondo quanto riferisce un nuovo comunicato della Society of Interventional Radiology un intervento radiografico poco invasivo per capire se è necessaria la ricanalizzazione delle tube di Falloppio potrebbe consentire ad una buona percentuale di donne di concepire senza dover affrontare trattamenti per la fertilità più invasivi. Un nuovo studio che recensisce questa procedura diagnostica è stato presentato al meeting annuale della stessa Society of Interventional Radiology.[1]
Lindsay Machan, una professoressa associata del Dipartimento di Radiologia dell’Università della British Columbia, una delle autrici principali della nuova ricerca, spiega che la procedura può essere d’aiuto per quei soggetti che vogliono concepire naturalmente.
Insieme ai colleghi la ricercatrice ha analizzato i dati, raccolti dal 2015 2021, di 956 donne con ostruzione di una o entrambe le tube di Falloppio che erano state sottoposte ad una procedura standard per la valutazione dell’apertura delle tube di Falloppio, una procedura radiografica conosciuta come isterosalpingogramma (hysterosalpingogram, HSG). Le stesse donne venivano poi sottoposte anche ad un’altra procedura, la salpingografia selettiva, onde confermare la diagnosi e quindi per eseguire eventualmente la ricanalizzazione delle tube di Falloppio.[1]
Come riferisce il comunicato della Society of Interventional Radiology, la seconda procedura, quella della salpingografia selettiva, mostrava che in diversi casi (quasi uno su quattro) il blocco presunto era causato solo da muco che poteva essere facilmente rimosso. Secondo la Machan la salpingografia selettiva dovrebbe essere maggiormente offerta nei contesti per la valutazione dei trattamenti dell’infertilità femminile.[1]