Sangue di chi è guarito da COVID-19 utile per i malati più gravi? Scienziati cercano risposte

Gli anticorpi di pazienti che sono guariti dall’infezione di COVID-19 del nuovo coronavirus possono essere utili per le persone che sono ancora infette? È a quanto stanno tentando di rispondere alcuni ricercatori del Centro Medico dell’Università di Chicago che stanno per cominciare una sperimentazione clinica per capire se il plasma sanguigno delle persone che si sono riprese da questa malattia possa essere utilizzato in qualche modo per chi è ancora colpito gravemente.

Lo studio si è avvarrà del plasma donato dai pazienti guariti dalla COVID-19 nell’area di Chicago. Il plasma stesso sarà utilizzato per trattare pazienti ancora ricoverati presso lo UChicago Medicine. Inizialmente lo studio esaminerà solo il livello di sicurezza e la fattibilità delle procedure per l’identificazione di donatori, la raccolta delle donazioni del sangue e la somministrazione delle trasfusioni. Solo ulteriori studi potranno poi essere utili per capire la vera efficacia del trattamento del genere.
Maria Lucia Madariaga, chirurga che sta conducendo la sperimentazione, dichiara: “Questo studio è solo il primo passo, ma speriamo che ci aiuti a determinare se le trasfusioni plasmatiche possono essere un trattamento per i pazienti in condizioni critiche con COVID-19”.

L’ospedale di Chicago non è il primo istituto che sta cercando di capire se il sangue delle persone che sono guarite dalla COVID-19 possa rivelarsi davvero utile. Sono diversi istituti in tutto il mondo stanno cercando di approcciare alle prime sperimentazioni cliniche. Si pensa che quando un paziente guarisce dalla COVID-19 produca delle proteine denominati anticorpi che possono cercare e naturalizzare il virus SARS-CoV-2. Il sangue di questi pazienti, una volta che sono guariti, può contenere ancora gli anticorpi e potrebbe rivelarsi utile per i pazienti ancora gravemente malati fornendo al loro sistema immunitario delle “risorse extra” per combattere il virus.

Dopo che una persona è guarita dal nuovo coronavirus, infatti, nel suo sangue restano questi anticorpi ma ancora non è chiaro per quanto tempo essi continuino a risiedere nel plasma. In sostanza non si sa se l’immunità acquisita da parte di chi è guarito sia temporanea oppure definitiva. Questo studio servirà anche a rispondere a questo quesito oltre che a comprendere la fattibilità di un processo di trasfusione del sangue da persone guarite da COVID-19 a persone ancora malate.

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