Gli scarafaggi possono vantare un olfatto molto sviluppato anche perché sono animali essenzialmente notturni e fanno affidamento su questo senso per varie attività, tra cui la ricerca del cibo e la ricerca di compagni per l’accoppiamento.
Una nuova ricerca, portata avanti da un gruppo di scienziati dell’Università di Hokkaido e dell’Università di Costanza, rileva però che le capacità degli scarafaggi vanno ancora oltre proprio per quanto riguarda il senso dell’olfatto.
I feromoni emessi dagli scarafaggi possono attrarre altri scarafaggi tramite sottili strutture a filamento. Le parti riceventi sono rappresentate da sensibilissimi organi che vengono coadiuvati dalle antenne oltre che dai circuiti neurali per creare una mappa spaziale nel cervello dell’ambiente circostante per quanto riguarda la posizione di altri scarafaggi, qualcosa che potrebbe avvenire normalmente solo con la vista.
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione andando ad analizzare proprio l’attività elettrica dei neuroni dei cervelli degli scarafaggi maschi quando avvertivano feromoni di femmine indicanti la disponibilità all’accoppiamento.
Gli scarafaggi, dunque, utilizzano un particolare sistema, anche abbastanza complesso, di rilevamento dei feromoni attraverso il sistema olfattivo che coinvolge i neuroni del cervello per creare una mappa stratificata della posizione di un altro scarafaggio, in questo caso della posizione della femmina.
Secondo Hiroshi Nishino, uno degli autori della ricerca, “I campi ricettivi spazialmente sintonizzati sull’antenna richiamano quelli del sistema visivo. Quindi mappare la distribuzione spaziale degli odori è una strategia importante per muoversi con successo usando gli odori perché gli scarafaggi che camminano in ambienti ricchi di ostacoli hanno meno occasioni di trovarsi in contatto con i filamenti di odore”.