Scienziati analizzano ruolo dello zolfo nelle atmosfere dei pianeti extrasolari

Lo zolfo presente su altri pianeti potrebbe essere indicativo dell’eventuale presenza di vita? Secondo un nuovo studio, apparso su Nature Astronomy anche lo zolfo dovrebbe essere usato come uno dei vari elementi indiziari che concorrono per aumentare le probabilità di presenza di vita extraterrestre su un altro pianeta.
Un concetto del genere cambierebbe le modalità con le quali astronomi e scienziati indagano sulle atmosfere dei pianeti oltre il sistema solare.

“Abbiamo scoperto che solo una piccola presenza di zolfo nell’atmosfera, inferiore al 2%, può avere un impatto importante su cosa, e quante particelle di foschia si formano”, spiega Chao He, scienziato della Johns Hopkins University nonché primo autore dello studio.
Finora sono stati effettuati pochi studi che hanno visto simulazioni di atmosfere esoplanetarie con presenza di zolfo. Questo perché questo elemento ha un’alta reattività ed è difficile da ripulire dopo che l’esperimento è stato eseguito, come spiega lo stesso He.

Gli esperimenti che lo scienziato ha eseguito insieme ai colleghi hanno visto l’utilizzo di anidride carbonica, monossido di carbonio, azoto, idrogeno, acqua ed elio. A questi elementi veniva aggiunto oppure no l’1,6% di zolfo. Gli esperimenti sono stati fatti in una camera appositamente progettata nel laboratorio di Sarah Hörst, professoressa di scienze della terra e di scienze planetarie nonché altra autrice dello studio.
I ricercatori hanno poi esposto queste miscele di gas a due fonti di energia: il plasma proveniente da una scarica a corrente alternata oppure la luce proveniente da una lampada ad a raggi ultravioletti.

Alla fine i ricercatori scoprivano che la miscela che conteneva zolfo mostrava tre volte più particelle di foschia o particelle solide sospese nel gas.
“Questa nuova informazione significa che se stai cercando di osservare l’atmosfera di un esopianeta e analizzarne gli spettri, quando in precedenza ti aspettavi di vedere altri prodotti, ora dovresti aspettarti di vedere questi prodotti di zolfo organico. O, almeno, dovresti sapere che non sarebbe insolito per loro essere lì. Ciò cambierebbe la spiegazione e l’interpretazione degli spettri che i ricercatori vedono”, spiega ancora He lasciando intendere quanto questa informazione risulti importante per il futuro dell’osservazione delle atmosfere degli esopianeti.

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