
Un report accademico evidenzia l’urgente necessità di aggiornare i sistemi di acque reflue del Regno Unito per prevenire i rischi per la salute derivanti dalle feci umane nei fiumi e nei mari. La professoressa Barbara Evans, dell’Università di Leeds, ha collaborato a un nuovo rapporto che valuta i modi migliori per mitigare i pericoli associati alle acque ricreative contaminate dalle acque reflue. [1]
Investimenti nei servizi igienico-sanitari
Il professor Evans sottolinea la necessità di una visione e di una leadership nazionale per gli investimenti nei servizi igienico-sanitari. Fa notare che l’impegno del Regno Unito di 150 anni fa per eliminare il colera ha portato a investimenti significativi nelle infrastrutture per le acque reflue, di cui hanno beneficiato la società per generazioni. Tuttavia, questi sistemi sono ormai obsoleti e richiedono rinnovati sforzi per garantire la sicurezza futura.
Raccomandazioni per il rapporto
Realizzato dalla Royal Academy of Engineering, il rapporto sostiene miglioramenti nel sistema fognario, una maggiore manutenzione e test diffusi sui corsi d’acqua. Sottolinea l’importanza di un uso ricreativo sicuro delle risorse naturali senza aumentare i rischi di malattie. Il professor Evans sottolinea la necessità di interventi che riducano il rischio di epidemie dovute ad acque contaminate.
Rischi per la salute e soluzioni
Il consumo di acqua contaminata da feci umane espone le persone a batteri come la salmonella e l’Escherichia coli, insieme a virus e protozoi, causando disturbi di stomaco, diarrea e vomito. Il rapporto suggerisce un’azione collettiva da parte dell’industria, del governo e del pubblico, offrendo 15 raccomandazioni, tra cui una migliore regolamentazione delle acque di balneazione e il mantenimento delle reti fognarie esistenti.
Visione futura
Il rapporto, pubblicato dal National Engineering Policy Center, richiede una strategia a lungo termine per la gestione delle acque reflue. Sottolinea l’importanza di progettare le città per ridurre le inondazioni e la nomina di un difensore dedicato delle acque reflue. Il professor Chris Whitty, direttore medico inglese, ritiene che la riduzione al minimo degli organismi fecali umani nell’acqua dolce sia una priorità per la salute pubblica.