
Attualmente non sono molti i metodi che gli astronomi usano per scoprire gli esopianeti, ossia i pianeti al di fuori del sistema solare. Il metodo più utilizzato è sicuramente quello del transito: con un po’ di fortuna si può intercettare un pianeta mentre passa davanti alla stella e ne abbassa di pochissimo la luminosità, cosa che può fornire e diversi dettagli relativi al pianeta stesso.
Closeby Habitable Exoplanet Survey (CHES)
In un nuovo studio, presentato per ora su arXiv,[2] un team di ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze e di altre università cinesi propone l’idea di un nuovo telescopio spaziale che utilizzi la tecnica dell’astrometria per scoprire i pianeti. Il nuovo telescopio spaziale, denominato Closeby Habitable Exoplanet Survey (CHES), lavorerebbe su stelle che si trovano entro 33 anni luce (all’incirca 10 parsec) di distanza da noi.
In 5 anni potrebbero essere scoperti diversi pianeti di massa terrestre
Gli scienziati calcolano che con un nuovo telescopio spaziale basato su questa tecnica e collocato nel punto di Lagrange L2 (dove si trova ora il telescopio James Webb), dopo un’osservazione di cinque anni potrebbero essere scoperti diversi pianeti di massa terrestre.
I ricercatori calcolano che un telescopio del genere necessiterebbe di uno specchio del diametro di 1,2 metri e di un sistema coassiale altri specchi curvi per ridurre le aberrazioni ottiche.
L’astrometria
L’astrometria si basa sul calcolo, molto preciso, dei moti dei corpi celesti, sostanzialmente le stelle. È una tecnica che usa, per esempio, anche l’osservatorio spaziale Gaia dell’ESA che da anni sta studiando il movimento di centinaia di milioni di stelle nella via Lattea è creando una mappa tridimensionale.
I ricercatori Cinesi credono che un telescopio spaziale basato sull’astrometria possa essere utilizzato per fare misurazioni astrometriche ad altissima precisione delle stelle simile al Sole onde individuare pianeti che orbitano intorno a loro.
L’esempio di un pianeta distante 10 parsec
Come spiega Jianghui Ji, l’autore principale dello studio, in intervento su Universe Today, per un pianeta della massa terrestre che si trova alla distanza di un’unità astronomica da una stella simile al Sole a 10 parsec di distanza da noi, si può calcolare la sottile oscillazione astrometrica della stessa stella che viene causata dal pianeta. In questo caso questa minima oscillazione sarebbe di 0,3 microsecondi d’arco. Il telescopio spaziale proposto dagli scienziati cinesi riuscirebbe a misurare la piccola separazione angolare tra la stella e 6-8 stelle di riferimento sullo sfondo. In base ai piccolissimi cambiamenti intercettati, si può rilevare anche un pianeta di massa terrestre.