
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester ha scoperto che le miche, un gruppo di minerali fillosilicati caratterizzati da una particolare struttura a strati, risultano eccellenti conduttori di protoni.
Secondo il comunicato stampa apparso sul sito della stessa Università inglese, questa scoperta potrebbe rivelarsi molto importante nel settore dei materiali 2D e in generale per dispositivi quali celle a combustibile nonché altre tecnologie legate all’idrogeno.
Lo studio, pubblicato su Nature Nanotechnology, descrive come la mica, nonostante sia fatta di strati 10 volte più spessi di quelli del grafene, risulti estremamente permeabile ai protoni, addirittura 100 volte di più rispetto allo stesso grafene.
Una risultato che sembrava impossibile perché le miche apparivano troppo spesse rispetto ad altri materiali monostrato completamente impermeabili ai protoni.
Lucas Mogg, primo autore dello studio, così descrive la scoperta: “Abbiamo scoperto che la conducibilità del protone nelle miche atomicamente sottili è da 10 a 100 volte superiore rispetto al grafene. È incoraggiante perché il grafene è già considerato un promettente materiale conduttore di protoni. I nostri risultati mostrano che le miche potrebbero essere ancora più promettenti, anche perché sono abbondanti ed economici”.
Approfondimenti
- Atomically thin minerals show promise as proton conducting membranes for green technologies (IA)
- Atomically thin micas as proton-conducting membranes | Nature Nanotechnology (IA) (DOI: 10.1038/s41565-019-0536-5)
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