Scienziati scoprono che cani selvatici africani partoriscono 23 giorni dopo rispetto a tre decenni fa

Credito: David Doolittle,iNaturalist, Creative Commons — Attribution-NonCommercial 4.0 International — CC BY-NC 4.0

La scoperta è stata fatta dalla ricercatrice Briana Abrahms dell’Università di Washington a Seattle e dai suoi colleghi: le femmine di licaoni Lycaon pictus, detti anche “cani selvatici africani”, partoriscono, in media, 22 giorni dopo rispetto a quanto facevano trent’anni fa. Secondo i ricercatori questo cambiamento è da ricondurre ai cambiamenti climatici.

Analizzati i licaoni del Botswana

I ricercatori hanno analizzato i licaoni del Botswana; i dati sono stati raccolti da 60 branchi tra il 1989 e il 2020. Tra i dati c’erano anche le date relative alle nascite per ogni anno. I ricercatori hanno confrontato queste date con quelle dei modelli climatici tramite i dati raccolti da una stazione meteorologica dell’aria. Mentre la data media nel 1990 per quanto riguarda il parto era il 20 maggio, nel 2020 questa data si era spostata al 12 giugno.
I cani hanno sperimentato un aumento delle temperature medie nell’area di 3,8° nel periodo analizzato. Le linee, quelle del tasso di riscaldamento e quella del tasso di allevamento, sembrano essere parallele, spiega la ricercatrice.

I cuccioli di licaoni

Probabilmente, ci sono motivazioni da ricondurre anche alle condizioni di caccia anche se questi due fattori (temperature medie e condizioni di caccia) non sono per forza slegati.
Come spiega in un nuovo articolo di New Scientist la stessa Abrahms, i piccoli di licaoni vengono accuditi, per i primi 90 giorni di vita, dalla madre in una tana. Nel corso di questi 3 mesi gli altri membri del branco devono cacciare non solo per loro ma anche per le femmine che hanno partorito e per i loro cuccioli.

Cambiamenti dei modelli di riproduzione nei licaoni più marcati rispetto ad altre specie

Si tratta di cambiamenti che sono stati avvertiti anche in altre specie ma nei cani selvatici sembrano effettivamente più marcati. Ciò probabilmente si spiega con il fatto che i modelli di riproduzione dei licaoni sono molto sensibili alle temperature. Si tratta di un cambiamento che, secondo Julia Myatt, ricercatrice dell’Università di Birmingham, accelererà in futuro, cosa che costringerai licaoni africani a continuare ad adattarsi. Il pericolo è che il cambiamento climatico possa risultare troppo veloce e che questi animali non riescano più a mantenere il passo.

Note e approfondimenti

  1. Long-term, climate-driven phenological shift in a tropical large carnivore | PNAS (DOI: 10.1073/pnas.2121667119)
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