Un team internazionale di ricercatori ha realizzato un nuovo studio, pubblicato su Reviews of Geophysics, che giunge a conclusioni preoccupanti riguardo all’aumento della temperatura media nell’area del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente. Secondo i ricercatori questa macroarea si sta riscaldando tre volte più velocemente rispetto alla media globale e in generale più velocemente delle altre zone abitate del globo.
Ondate di calore senza precedenti
I ricercatori calcolano che, nel corso di questo secolo, l’aumento complessivo della temperatura media in queste due aree sarà del 5° centigradi e più. Questo aumento sarà associato, inoltre, ad “ondate di calore senza precedenti”, come riferisce il comunicato della Max Planck-Institut für Chemie, che creeranno situazioni “dirompenti per la società” e grossi stravolgimenti socio-economici. E, come se non bastasse, nel corso di questo secolo le due zone sperimenteranno anche una forte carenza delle precipitazioni che comprometterà ancora di più le scorte d’acqua e la sicurezza alimentare. Si parla di più di 400 milioni di persone e quindi di conseguenze che, inevitabilmente, saranno globali e non più locali.
Eventi estremi
Tra gli eventi estremi i ricercatori prevedono, oltre alle ondate di caldo, ci saranno la siccità, le tempeste di polvere, le piogge torrenziali e inondazioni improvvise. In generale le zone aride si espanderanno sempre più verso nord, come spiega George Zittis, ricercatore dell’Istituto di Cipro e primo autore della ricerca. Consequenzialmente molte zone montuose dove solitamente, nel corso di diverse fasi dell’anno, c’è la neve sperimenteranno climi sempre più caldi e in generale diminuiranno nel corso di questo secolo in queste due aree.
Emissioni crescono sempre di più
Gli scienziati infine notano che le emissioni di gas serra nell’area del Mediterraneo orientale e in quella del Medio Oriente stanno crescendo in maniera molto rapida e stanno per superare quelle dell’Unione Europea.
Lo studio è stato realizzato da ricercatori dell’Istituto di Chimica Max Planck e dell’Istituto di Cipro e sarà presentato anche alla riunione COP27 che dovrebbe svolgersi in Egitto a novembre di quest’anno.