Un ormone precedentemente indicato per trattare l’obesità può ridurre la resistenza alle infezioni provocate da batteri e può risultare un fattore di rischio per la sepsi. Questa la scoperta fatta da un team di scienziati dell’Instituto Gulbenkian de Ciência (IGC) che hanno pubblicato il proprio lavoro su Proceedings of the National Academy of Sciences.
La sepsi è una malattia infettiva che colpisce diversi milioni di persone in tutto il mondo ogni anno provocando diversi milioni di morti.
I ricercatori hanno scoperto che l’ormone denominato GDF15 (fattore di crescita e differenziazione 15) sembra svolgere un ruolo nel diffondersi di questa infezione. Questo ormone viene utilizzato da diversi laboratori di tutto il mondo ed è stato inserito in diversi prodotti farmaceutici per combattere l’obesità.
I ricercatori hanno analizzato i livelli di questo ormone in vari campioni di sangue prelevati dapazienti con sepsi e li hanno confrontati con campioni di sangue prelevati da individui sani. I pazienti con sepsi mostravano livelli aumentati dell’ormone rispetto all’altro gruppo e lo stesso ormone poteva essere correlato alla mortalità da sepsi.
In seguito hanno svolto esperimenti sui topi e anche su questi ultimi scoprivano che l’ormone svolgeva un ruolo importante nel diffondersi della sepsi.
“In un momento in cui molte aziende e gruppi farmaceutici stanno prendendo in considerazione l’uso della GDF15 come terapia complementare per l’obesità, è importante tenere presente che questa strategia terapeutica potrebbe aumentare il rischio di infezioni gravi, inclusa la sepsi”, dichiara Luís Moita, uno degli autori principale dello studio che ha collaborato con altri scienziati provenienti da istituti di Francia, Germania e Corea del Sud.