
Un’interessante scoperta fatta sui soggetti psicopatici viene descritta in un nuovo studio realizzato da ricercatori provenienti da varie università e pubblicato sul Journal of Psychiatric Research.[2] Secondo i ricercatori gli individui psicopatici sono caratterizzati da probabilità più grandi di avere una particolare del cervello, definita striato, più estesa.
La psicopatia
Gli psicopatici possono essere considerate persone con un senso del rimorso molto contenuto, caratteristica che riporta, di solito, ad avere atteggiamenti antisociali o ad essere egocentrici. In generale gli psicopatici denotano una mancanza di empatia nei confronti degli altri e, in alcuni casi, anche tendenze criminali.[1]
Lo studio su 120 partecipanti
I ricercatori hanno usato la tecnica della risonanza magnetica su 120 partecipanti provenienti dagli Stati Uniti. Hanno anche sottoposto i soggetti a delle interviste basate su specifici strumenti di valutazione psicologica per la valutazione dei tratti psicopatici. I ricercatori scoprivano che negli individui psicopatici una regione del proencefalo, lo striato, risultava in media del 10% più estesa rispetto ai soggetti di controllo che avevano tratti psicopatici bassi oppure nulli.[1]
L’area dello striato nel cervello
Come riferisce il comunicato dell’Università tecnologica di Nanyang, già ci sono stati studi che hanno mostrato che lo striato, un’area del pro encefalo situata nell’area sottocorticale del cervello, risulta più attivo nei soggetti psicopatici. C’è da specificare che quest’area è una di quelle responsabili per la coordinazione di diversi aspetti relativi alla cognizione tra cui la pianificazione motoria e la pianificazione dell’azione oltre il processo decisionale e la motivazione.[1]
L’antisocialità non può essere ricondotta solo alle influenze ambientali
Secondo Olivia Choy, ricercatrice della Scuola di Scienze Sociali della NTU, nonché in neurocriminologa e una delle autrici dello studio, questi risultati potrebbero migliorare ciò che sappiamo di uno dei fattori per il comportamento antisociale più noti come la psicopatia. Inoltre questi risultati confermano che l’antisocialità non può essere ricondotta solo alle influenze ambientali: sembrano esserci anche differenze nella biologia, in particolare delle strutture cerebrali, tra gli individui antisociali e quelli non antisociali.[1]