
Un team di ricercatori ha analizzato le proboscidi degli elefanti scoprendo che le strutture nervose al suo interno sono tra le quelle più grandi e tra le più sensibili mai individuate in tutto il regno animale. I ricercatori, provenienti dal Bernstein Center for Computational Neuroscience di Berlino, hanno pubblicato il proprio studio su Current Biology.[1]
Proboscide degli elefanti
La proboscide degli elefanti è una delle appendici più interessanti di tutto il regno animale. Oltre alle sue funzioni biologiche particolari, che permettono agli elefanti di eseguire azioni per molti altri animali impossibili, la proboscide è un elemento molto sensibile, evidentemente molto di più di quanto pensato in precedenza considerando la nuova scoperta.
Ricercatori hanno analizzato otto teste di elefanti
I ricercatori hanno analizzato otto teste di elefanti (morti per cause naturali oppure soppressi per motivi di salute molto gravi) provenienti dall’Africa e dall’Asia. Per selezionare le teste molto grosse di questi animali hanno dovuto far ricorso a strumenti macchinari speciali.
Due vaste rete di nervi
Hanno analizzato in particolare la vasta rete di nervi presenti nella proboscide e in alcune zone del viso. Ne hanno scoperte due, ognuna del peso di circa 50 grammi. Ognuna di queste rete presentava più di 400.000 nervi, un numero enorme, inferiore solo al numero di terminazioni presenti nel nervo ottico.
Proboscide è sensibilissima
Scoprivano inoltre che il nervo principale della proboscide era almeno tre volte più spesso del nervo ottico. Secondo i ricercatori ciò sta a significare che la quantità di informazioni che passa attraverso la proboscide degli elefanti è enorme. Si tratta di dati che suggeriscono che la stessa proboscide degli elefanti probabilmente è una delle parti corporee più sensibili di tutto il regno animale, come spiega Phys.org che ha ripreso lo studio.
Note
- Trigeminal ganglion and sensory nerves suggest tactile specialization of elephants: Current Biology (DOI: 10.1016/j.cub.2021.12.051)