Scienziati scoprono come grano selvatico produce veleno per tenere lontani insetti

Credito: neelam279, Pixabay, ID: 7296930

Un team di ricercatori guidato dalla biologa vegetale dell’Università Ben-Gurion Vered Tzin sta studiando, ottenendo notevoli risultati, le modalità con le quali grano selvatico si protegge dagli insetti. Si tratta di un fattore importante perché il grano che coltiviamo ha in realtà ha perso molti degli strumenti difensivi rispetto a quello selvatico e questo naturalmente influisce sulla resa. I ricercatori hanno pubblicato il proprio studio sul Journal of Experimental Biology.[1]

È di importanza estrema capire i meccanismi di difesa delle piante

Secondo la stessa Tzin, è di importanza estrema capire i meccanismi e in generale le caratteristiche riguardanti i sistemi di difesa delle piante onde ottenere risultati più efficienti nel contrasto agli insetti nel contesto dell’agricoltura. Ad oggi si usano i pesticidi ma si tratta di metodi che possono rivelarsi molto dannosi e che in realtà, spiega la ricercatrice, alla fine non funzionano neanche così bene.

Gli afidi, la minaccia più importante della pianta di grano

Per quanto riguarda la pianta di grano, la minaccia più grave è rappresentata dagli afidi. Gli afidi sono piccoli insetti che si cibano di nutrienti grano e che, non contenti, “iniettano” dei virus vegetali all’interno della pianta. Ci sono tantissime specie di afidi, più di 5000.

I sistemi di difesa del grano selvatico

Il grano selvatico, però, possiede almeno due metodi di difesa per contrastare gli afidi e in generale gli insetti. Il primo risiede in una sorta di rivestimento fatto di “peli” che rende più difficoltosa la ricerca del punto dove “scavare” nel gambo della pianta agli insetti. La seconda risiede nella produzione di una sorta di “veleno”, un composto fitochimico denominato “benzoxazinoide”. Questo composto tende a scoraggiare gli insetti dall’assimilare le sostanze nutritive del grano.

Isolato gene che produce veleno delle piante di grano selvatico

La ricercatrice Zhaniya Batyrshina, una studentessa di dottorato nel laboratorio della Tzin, ha isolato per prima il gene che è alla base della produzione di questo veleno. Si tratta di una scoperta importante che apre alla possibilità di migliorare geneticamente il grano che coltiviamo affinché si possa autodifendere dagli insetti. “Il grano è un alimento essenziale per così tanti e dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare questo raccolto critico dalla perdita di insetti e malattie”, spiega ancora la professoressa Tzin.

Note e approfondimenti

  1. transcription factor TaMYB31 regulates the benzoxazinoid biosynthetic pathway in wheat | Journal of Experimental Botany | Oxford Academic (DOI: 10.1093/jxb/erac204)
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