Scienziati stanno combinando lieviti per produrre ibridi più efficienti

Saccharomyces cerevisiae (nel riquadro in alto a sinistra gli ibridi, nell'altro riquadro le cellule di lievito madre) (credito: Amanda Hulfachor, David Peris e Kaitlin Fisher)

Un team di ricercatori sta combinando sei diverse specie di lievito onde raggruppare, in un singolo ceppo, le caratteristiche più utili e i tratti più efficienti delle singole sei specie. Ad eseguire gli esperimenti sono i ricercatori del Great Lakes Bioenergy Research Center dell’Università del Wisconsin-Madison secondo i quali questo studio potrebbe portare ad un ceppo ibrido di lievito che potrebbe poi essere utile per specifici campi, soprattutto per produrre biocarburanti.

David Peris, uno dei ricercatori impegnati nello studio nonché post dottorato presso la UW –Madison e ricercatore presso l’Istituto di Agrochimica e Tecnologia Alimentare-CSIC in Spagna, così spiega il senso dello studio: “Questa tecnologia che abbiamo sviluppato è un modo per cercare di combinare i migliori tratti di diverse specie quando non sai esattamente dove sono codificati nel genoma”.
I ricercatori stanno combinando i genomi di queste varie specie onde e trovare caratteristiche promettenti. Una volta individuate queste ultime, gli stessi ricercatori possono poi identificare quei ceppi che esprimono una caratteristica desiderata, ad esempio quella relativa al poter crescere a temperature più basse oppure quella relativa al poter digerire gli zuccheri delle piante.

Si tratta di una tecnica conosciuta anche come produzione ibrida iterativa (iHyPr). I ricercatori sono già riusciti a produrre lieviti ibridi a partire da sei specie diverse di Saccharomyces. Questi ibridi sembrano già adattarsi in maniera abbastanza efficiente ai loro ambienti.
“È molto comune incrociare diversi organismi con proprietà desiderabili”, come spiega Chris Hittinger, professore di genetica e altro autore dello studio. “La cosa diversa qui è che stiamo attraversando cose che sono specie diverse e che sono geneticamente distinte”.

I primi risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Communications. Attualmente il team si sta concentrando per produrre un lievito ibrido che possa migliorare il processo di trasformazione del materiale vegetale in biocarburanti avanzati tra cui l’isobutanolo.
“Attraverso l’evoluzione del laboratorio, siamo stati in grado di spingere ibridi complessi nella direzione in cui volevamo andare per tratti rilevanti dal punto di vista industriale”, spiega ancora Hittinger. “Questa è una nuova tecnica per la biologia sintetica per combinare i genomi. È uno sviluppo entusiasmante che penso che i ricercatori potrebbero prendere in molte direzioni.”

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