Scienziati studiano pesci che possono riparare i loro cuori

Tetra messicano delle grotte (credito: H.Zell/Wikimedia Commons, con licenza CC BY 3.0)

Un team di ricercatori sta studiando le particolari capacità di alcuni pesci che possono letteralmente riparare i danni al proprio cuore. Comprendere queste capacità in maniera approfondita potrebbe portare a nuovi trattamenti anche degli esseri umani, in particolare per coloro che hanno subito attacchi di cuore.

Cuore umano non può guarire sé stesso

Per quanto riguarda gli esseri umani, infatti, il cuore umano non può guarire sé stesso. Questo vuol dire che dopo un attacco si forma del tessuto cicatriziale nelle settimane successive. Questo tessuto è più rigido del tessuto circostante e ciò può interferire con la capacità del cuore stesso di pompare il sangue verso tutto il corpo.

Non esistono farmaci e trattamenti che riparino questi tessuti cicatriziali

Questa è consequenzialmente una condizione che facilita ulteriori attacchi cardiaci e l’insufficienza cardiaca. Non esistono farmaci e trattamenti che riparino questi tessuti cicatriziali che si formano a seguito degli infarti e in generale le malattie cardiovascolari sono tra le più diffuse patologie mortali nel mondo.

Animali che dispongono di cuori auto rigeneranti

Per quanto riguarda la natura, invece, ci sono diversi esempi relativi ad animali che dispongono di cuori auto rigeneranti o che possono guarire da soli. I ricercatori dell’Università di Oxford hanno posto la propria attenzione sui tetra messicani (Astyanax mexicanus), un pesce di acqua dolce che si trova nelle incerature delle grotte marine al largo del Mexico e del Texas meridionale.

Tetra messicano si è adattato a vivere nelle caverne sottomarine messicane

Questo pesce è cieco ed ha un colore bianco-rosato. Tra le caratteristiche principali, oltre al fatto di poter guarire il proprio cuore, vanta papille gustative più sensibili. Quello che interessava gli studiosi era però la modalità con cui questo pesce ripara il tessuto del cuore danneggiato. A farlo però è solo il tetra messicano che si è adattato a vivere nelle caverne sottomarine messicane, in condizioni del tutto oscure. Questi pesci hanno rallentato il proprio metabolismo rispetto ai parenti che invece vivono all’esterno delle caverne sottomarine.
“Il nostro progetto può fornire importanti indizi sul motivo per cui altri animali hanno perso la capacità di rigenerare il cuore durante l’evoluzione”, spiega Gennaro Ruggiero, biologo molecolare di Oxford che ha partecipato allo studio. “Se comprendiamo il meccanismo, questo può aiutarci a sviluppare nuovi modi per promuovere la riparazione del cuore umano”.

Scoprire quali sono i geni e le proteine che permettono riparazione del cuore

Confrontando i due gruppi di pesci, quelli che possono riparare proprio cuore e quelli che vivono all’esterno delle grotte marine che invece non possono farlo, i ricercatori sperano di scoprire quali sono quei geni e quelle proteine che hanno consentito, a livello evoluzionistico, questa differenziazione.
Per il momento i ricercatori hanno già individuato alcune aree del genoma collegate direttamente con il processo di rigenerazione e hanno scoperto che i pesci che possono far ricorso alla rigenerazione del cuore contano su un mix di proteine particolare che fluttuano nello spazio tre cellule cardiache.

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