
Il sonno rappresenta una delle caratteristiche degli esseri viventi più misteriose nonostante sia stata ben studiata per quanto riguarda il corpo umano. Diversamente si può dire, invece, per gli animali: esistono specie che hanno bisogno di dormire anche più di quanto fa in media un essere umano e specie che invece non dormono per nulla (queste rappresentano una minoranza, comunque) o che dormono per pochissime ore al giorno.
Queste differenze molto spesso sono misteriose non sono mai state analizzate a dovere, soprattutto eseguendo confronti tra specie e specie.
Una nuova ricerca si sofferma su un piccolo pesciolino della famiglia dei caracidi, l’Astyanax mexicanus (nella foto), definito anche “tetra messicano” o “pesce di grotta cieco”. La specie è originaria del Rio Grande e dei fiumi Neueces e Pecos in Texas e di varie parti del Messico ed è solita vivere negli anfratti e nelle grotte sui fondali marini.
Questo pesciolino può definirsi come una specie “insonne” in quanto dorme molto meno anche rispetto ai più prossimi parenti che abitano il suo ambiente. Si tratta di un pesce studiato per decenni proprio per la sua relativa mancanza di sonno.
Un nuovo studio pubblicato su eLife cerca di comprendere i motivi che si nascondono dietro questa vera e propria insonnia cronica. A seguito delle ricerche, gli scienziati hanno scoperto che è un particolare neurotrasmettitore, l’ipocretina neuropeptide, la causa di tutto. I ricercatori hanno infatti scoperto che inibendo la segnalazione dell’ipocretina a livello genetico o farmacologico, gli Astyanax mexicanus riacquistavano il sonno mentre questi cambiamenti avevano un effetto limitato sui pesci di superficie.
I risultati hanno inoltre dimostrato che il numero di cellule di ipocretina negli Astyanax era di molto maggiore rispetto ai pesci di superficie prossimi a loro evoluzionisticamente.
I ricercatori si ripromettono di approfondire gli studi anche per comprendere quali sono i vantaggi relativi al non dormire per questi pesci che vivono nelle grotte marine.