
Potrebbero sembrare calcoli inutili o addirittura parossistici ma in realtà la quantità di informazione che l’universo può contenere è stata oggetto di molte discussioni tra gli scienziati per diversi decenni. Con l’avvento dell’era digitale, poi, si è compreso che la questione può avere implicazioni anche per quanto riguarda diversi settori della fisica e dell’informatica.
A confermare l’importanza di questa discussione è anche Melvin M. Vopson, un ricercatore che ha compiuto un interessante studio pubblicato su AIP Advances[1] in cui spiega come ha eseguito la stima riguardante la quantità di informazioni nell’universo visibile.
Ogni particella immagazzina 1.509 bit di informazione
Vopson spiega di aver adottato un “approccio unico che postula inoltre quanta informazione potrebbe essere compressa in una singola particella elementare”. Ha infatti innanzitutto calcolato che in ogni particella elementare possono essere immagazzinati 1.509 bit di informazione. Per questo calcolo si è basato sulla teoria dell’informazione del matematico Claude Shannon, spesso considerato anche il padre dell’era digitale.
Numero di tutte le particelle elementari contenute nell’universo osservabile
Vopson ha quindi preso in considerazione il numero di tutte le particelle elementari contenute nella materia visibile dell’universo osservabile (un numero conosciuto anche come “numero di Eddington”) per arrivare alla conclusione che la quantità di informazioni codificate in tutta la materia visibile nell’universo è di 6 × 1080 bit. Si tratta naturalmente di un numero enorme. In pratica non si potrebbe mai estrapolare in alcun modo una quantità di informazioni superiore a questa stima, considerando anche l’ipotetica ma anche l’assurda possibilità che un giorno si possa estrapolare tutta l’informazione possibile contenuta nel nostro universo osservabile.
L’informazione è un fatto fisico
È una stima che si basa sul principio che l’informazione è un fatto fisico in quanto viene registrata su sistemi fisici e sul fatto che tutti i sistemi fisici possono a loro volta registrare informazioni. Secondo questo principio, in qualunque dato momento c’è una precisa data quantità di informazioni che sono memorizzate in tutto l’universo, una quantità che è indipendente dal fatto che possano essere o meno osservate, lette, estrapolate o usate in qualche modo.
Note e approfondimenti
- Stima delle informazioni contenute nella materia visibile dell’universo: AIP Advances: Vol 11, No 10 (IA) (DOI: 10.1063/5.0064475)
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