
Uno scienziato ha scoperto che una particolare specie di zecca originaria dell’Africa orientale può sopravvivere senza alimenti per 8 anni e può vivere per 27 anni. Inoltre ha scoperto che questa stessa specie può attuare un metodo di riproduzione che vede l'”immagazzinamento” del seme maschile per anni prima della produzione delle uova.
Il “trucco” messo in atto dalle femmine per la riproduzione
L’eccezionale scoperta è stata fatta da un professore di scienze biologiche, Julian Shepherd, della Binghamton University di New York. La scoperta è eccezionale perché la media di sopravvivenza delle zecche è di circa 2-3 anni.
La riproduzione senza esemplari maschi vede questi aracnidi mettere in atto una sorta di “trucco”: le femmine possono deporre le uova fino a quattro anni dopo la morte dell’ultimo esemplare maschio. Gli scienziati credono che le femmine riescano letteralmente ad immagazzinare il seme maschile per periodi molto più lunghi di quanto mai ipotizzato in precedenza per questo tipo di animali.
Argas brumpti
Il livello di longevità della Argas brumpti, una zecca africana della famiglia delle Argasidae, rappresenta un record per qualsiasi altra specie di zecca, come spiega lo stesso Shepherd che ha pubblicato uno studio presentato sul Journal of Medical Entomology, così come è un record anche il ritardo nella riproduzione tramite conservazione di spermatozoi vitali.
Esperimento cominciato nel lontano 1976
Lo scienziato ha ottenuto quattro esemplari maschi adulti, sei femmine adulte e tre ninfe nel 1976, prelevati in Kenya, e da allora ha allevato i loro discendenti che si riproducono ancora oggi, uno studio durato ben 45 anni.
Il “digiuno” cominciò nel 1984 quando lo scienziato, in un primo momento, aveva deciso di smettere con l’esperimento. Le zecche, pur senza nutrirsi, continuarono però a sopravvivere per anni. Per i primi quattro anni sopravvissero anche i maschi ma dopo la scomparsa dell’ultimo esemplare maschio, le femmine continuarono poi a vivere per ulteriori quattro anni.
L’inaspettata produzione di uova
Dopo otto anni di digiuno complessivo, il ricercatore ha ricominciato a fornire gli alimenti agli esemplari rimasti (solo femmine) scoprendo che una di esse era riuscita a riprodursi quattro anni dopo la scomparsa dell’ultimo maschio. A seguito di verifiche, scopriva che non si trattava di riproduzione asessuata, una cosa che nelle zecche è molto rara. Si trattava invece di vero e proprio immagazzinamento di spermatozoi vitali per periodi di tempo evidentemente molto lunghi, stimabili in anni. Questa femmina ha prodotto poi nuovi esemplari maschi e femmine i quali sono ancora vivi ad oggi, nel 2022.
Come sono sopravvissuti fino ad oggi?
Il ricercatore ha intenzione di scoprire come questi esemplari nati negli anni 90 siano sopravvissuti fino ad oggi, dopo 26 anni dalla loro nascita, e vuole scoprire anche come questa specie riesce a conservare l’energia di cui comunque ha bisogno anche dopo anni di digiuno. I risultati potrebbero essere utili, spiega il ricercatore, per capire anche come gli esseri umani possano gestire il digiuno e in generale la mancanza di alimenti.