Scioglimento dei ghiacci artici sta favorendo emersione di virus mortali per mammiferi marini

Lontra marina (credito: Mike Baird, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons)

Lo scioglimento dei ghiacci artici starebbe aumentando il rischio di contatto dei mammiferi marini con un pericoloso virus, il Phocine distemper virus (PDV), secondo quanto riferisce un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università della California, Davis.
Lo studio, che ha utilizzato i dati reperiti nel corso di 15 anni, ha analizzato e campionato vari mammiferi marini e la loro esposizione al virus dal 2001 2016.

I ricercatori hanno scoperto che le morti di migliaia di foche europee del Nord Atlantico (Phoca vitulina vitulina), avvenute nel 2002, sono collegate ai decessi di diverse lontre marine settentrionali (Enhydra lutris kenyoni) dell’Alaska avvenuti nel 2004.
In entrambi i casi il responsabile è lo stesso agente patogeno, il PDV. I ricercatori si sono chiesti come il virus abbia raggiunto entrambe le zone, abbastanza distanti.

Secondo i risultati ottenuti dai ricercatori, che hanno pubblicato il proprio studio su Scientific Reports, sarebbe proprio il rimodellamento del ghiaccio artico, sostanzialmente causato dallo scioglimento a sua volta derivante dal riscaldamento globale, ad aver dato il via ad un maggior numero di contattitra gli animali marini e questo virus, un numero precedentemente impossibile.
Nello specifico, lo scioglimento dei ghiacci ha favorito l’introduzione del virus nell’oceano Pacifico settentrionale.

Lo spiega anche Tracey Goldstein, direttrice dell’One Health Institute dell’UC Davis e una delle autrici dello studio: è la perdita del ghiaccio marino a costringere gli animali marini, in particolare mammiferi, a cercare nuovi habitat. Proprio queste migrazioni comportano contatti maggiori con nuovi ambienti i quali contengono virus precedentemente sconosciuti, evidentemente, ai loro sistemi immunitari, il tutto con “impatti potenzialmente devastanti”.

Secondo i ricercatori le infezioni e le esposizioni a questo virus nell’oceano Pacifico del Nord sarebbero avvenute a partire dal 2003 con un secondo picco di infezioni avvenuto nel 2009. Questi picchi, secondo i ricercatori, coincidono con significative riduzioni dell’estensione del ghiaccio marino nell’Artico.

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