Un team di ricercatori della Monash University ha identificato una biomolecola che si potrebbe rivelare utilissima per riparare il rivestimento intestinale.
Questa biomolecola sembra infatti spingere efficientemente le cellule staminali a ricreare, ossia a rigenerare, i tessuti danneggiati dell’intestino.
Nel nostro intestino sono presenti notevoli comunità di microrganismi, soprattutto batteri, e, per evitare che questi stessi microrganismi si diffondano in altre parti del corpo, è essenziale che il rivestimento dello stesso intestino sia sempre efficiente e resistente.
Purtroppo questa “barriera” spesso si danneggia e, tra i vari sintomi e le varie conseguenze, può portare anche ad infiammazioni e dolori.
Nel nuovo studio, pubblicato su Cell Stem Cell, i ricercatori del Biomedicine Discovery Institute della Monash hanno ricreato delle repliche in laboratorio del tessuto intestinale scoprendo che alcune cellule producono una biomolecola, denominata Neuregulina-1, che fa sì che le cellule staminali inizino il processo di riparazione.
Si tratta di una scoperta molto importante perché il processo stesso di riparazione del rivestimento intestinale, come spiega Helen Abud, una delle autrici dello studio insieme a Thierry Jardé.
La scoperta potrebbe essere utile soprattutto per trattare varie malattie gastrointestinali tra cui il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, patologie che spesso portano, come conseguenza, ad un danneggiamento dello strato epiteliale delle cellule che fanno parte del rivestimento dello stesso intestino.