La pianta di cannabis è nota perché una delle oltre 400 sostanze chimiche contiene, il THC, può avere effetti potenti sul cervello. Fino ad ora si pensava che questa fosse la sostanza più psicoattiva prodotta da questa pianta ma sembra che non sia così.
Un team di ricercatori italiani ha infatti annunciato la scoperta di due nuove sostanze cannabinoidi prodotte dalla cannabis, il tetraidrocannabiforolo (THCP) e il cannabidiforolo (CBDP).
Mentre la seconda sostanza può essere considerata molto vicina al cannabidiolo (CBD), una sostanza con effetti rilassanti e che favorisce il sonno, la prima sostanza, a detta degli stessi ricercatori, risulta almeno 30 volte più potente del THC stesso, come riferisce un articolo su Vice che riprende lo stesso studio.
È quello che hanno scoperto i ricercatori eseguendo esperimenti sui topi e iniettando nel corpo di questi ultimi basse dosi di THCP. Quest’ultimo sembrava molto più attivo del THC, anche se ciò non vuole automaticamente dire che una sostanza del genere può avere sugli esseri umani un effetto psicoattivo 30 volte maggiore di quello del THC.
Lo studio, pubblicato su Scientific Reports potrebbe spiegare perché quando si fumano diverse miscele di marijuana si ottengono sensazioni diverse e in generale potrebbe essere utile per chiarire ancor di più l’utilizzo medicinale dello stesso THC.
I ricercatori hanno trovato quantità di THCP e CBDP relativamente basse nelle piante che hanno analizzato ma credono che in altre varietà di cannabis potrebbero essercene quantità maggiori e ciò andrà accertato con ulteriori studi.
Se ciò fosse vero, questi nuovi cannabinoidi potrebbero essere prodotti ad elevate quantità ma si tratta dieventualità ancora molto lontane dalla realtà anche perché non si sa neanche se il CBDP e il THCP possano realmente rivelarsi utili a livello medico come le controparti.
Gli studi necessari potrebbero portare via diversi anni, molti più tempo di quanto sarebbe necessario. Le ricerche riguardo a questa pianta potrebbero essere infatti rallentate dal fatto che essa è considerata illegale ed una droga illecita in molte regioni del mondo.