Scoperta nuova superterra molto massiccia e densa a 100 anni luce

Rappresentazione artistica di tre pianeti intorno ad una stella (credito immagine: ESO)

Un nuovo esopianeta è stato scoperto grazie ad una ricerca condotta da Johanna Teske della Carnegie University. Si tratta di un pianeta roccioso, collocabile nella costellazione dei pesci, che potrebbe essere candidato come il pianeta roccioso più massiccio e denso mai rilevato.
Il pianeta ruota intorno alla stella GJ 9827, distante circa 100 anni luce, intorno alla quale sono stati tuttavia individuati altri due pianeti, grazie ai dati della missione Keplero.

Il pianeta vanta la dimensione considerata come quella più comune nella galassia per quanto riguarda i pianeti rocciosi anche se nel nostro Sistema solare non ne esistono di simili per ciò che concerne le dimensioni.
Di solito quando un pianeta supera un raggio di 1,7 volte quello della Terra, vuol dire che è un pianeta che ha un involucro gassoso, come ad esempio Nettuno, mentre quelli con raggi più piccoli sono rocciosi, come la Terra.

Secondo alcuni scienziati, la differenza sta nella fotoevaporazione, un effetto che fa sì che i pianeti più piccoli perdano i propri strati esterni più volatili, tuttavia ulteriori ricerche debbono confermare questa ipotesi.
Ritornando alla pianeta di cui sopra, la stella GJ 9827vanta tre pianeti (almeno tra quelli scoperti finora): GJ 9827 b, con un raggio di 1,64 volte quello della Terra, GJ 9827 c, con un raggio di 1,29 e GJ 9827 d, con un raggio di 2,08.

Le osservazioni effettuate anche tramite spettrografo, indicano poi che GJ 9827 b vanta una massa di circa otto volte quello della Terra; questo dato in particolare lo renderebbe come uno dei pianeti “superTerra” più massicci e densi mai scoperti finora. Per quanto riguarda gli altri due pianeti, GJ 9827 c dovrebbe avere una massa di circa due volte quella della Terra mentre GJ 9827 d vanterebbe una massa di quattro volte quella della Terra.
Questi dati suggerirebbero, inoltre, che GJ 9827 d abbia un involucro volatile significativo, tuttavia sono necessarie altre osservazioni per una più chiara definizione della composizione di questi pianeti.

Fonti e approfondimenti

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