
Una sola sostanza chimica è una delle principali responsabili di quanto i follicoli piliferi crescono e si dividono e poi muoiono. Così riferisce un nuovo comunicato dell’Università della California a Riverside che cita un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’istituto.[1] Lo studio è stato pubblicato sul Biophysical Journal.[2]
Follicoli piliferi si rigenerano periodicamente anche senza lesioni
Secondo Qixuan Wang, un biologo della UC Riverside e uno degli autori dello studio, questi risultati ci avvicinano ad una vera comprensione del funzionamento delle cellule staminali, un meccanismo che, se potesse essere controllato a certi livelli, potrebbe agevolare la guarigione delle ferite come abbiamo visto solo nei film di fantascienza. In realtà, spiega il comunicato, già alcuni organi, come lo stomaco e il fegato, tendono a rigenerarsi a seguito di un danno. Tuttavia i ricercatori hanno voluto concentrare le loro attenzioni sui follicoli piliferi. Questi ultimi rappresentano gli unici organi presenti nell’uomo che si rigenerano in maniera automatica e periodica anche quando non c’è alcuna lesione.
Il ruolo della proteina TGF-beta nei follicoli piliferi
I ricercatori hanno scoperto che un particolare tipo di proteina, la TGF-beta (fattore di crescita trasformante beta), è l’attore principale in un processo di divisione e di rigenerazione delle cellule dei follicoli piliferi, comprese le cellule staminali. Questa stessa proteina ha un ruolo anche nella “morte” di queste cellule e quindi nella morte di tutto il follicolo pilifero. Secondo Wang questa proteina in realtà ha due ruoli diversi: agevola la generazione delle cellule del follicolo pilifero e ne orchestra l’apoptosi, ossia la loro morte cellulare.
Il segreto sta nella quantità
E, secondo quanto hanno scoperto i ricercatori durante i loro studi, a fare la differenza è la quantità: se le cellule del follicolo pilifero producono un certo livello di TGF-beta, viene attivata la divisione cellulare e quindi la rigenerazione. Se la produzione supera un certo livello, viene attivata l’apoptosi e i follicoli muoiono. I ricercatori non sanno perché la produzione supera certi livelli e provoca la morte dei follicoli piliferi ma credono che si tratti di un tratto ereditato dagli animali che perdono il pelo per vivere più agevolmente durante i periodi con temperature più calde oppure quando cercano di mimetizzarsi.
Manipolazione della produzione di TGF-beta soluzione per la calvizie?
Tuttavia quando il follicolo pilifero muore, spiega Wang, non muore anche il serbatoio delle cellule staminali: “Quando le cellule staminali sopravvissute ricevono il segnale di rigenerarsi, si dividono, creano nuove cellule e si sviluppano in un nuovo follicolo”. Se si potesse controllare questo meccanismo, quello della produzione di TGF-beta, si potrebbe forse un giorno stimolare una vera ricrescita dei capelli.