
Ha una forza magnetica che è superiore a quella di qualsiasi altro oggetto cosmico mai individuato la pulsar analizzata da un team di ricercatori: 1,6 miliardi di tesla (il tesla è l’unità di misura della densità del flusso magnetico). La pulsar, denominata Swift J0243.6+6124, batte il record appartenente a due altre pulsar che mostravano un campo magnetico di 1 miliardo di Tesla, come riferisce ScienceAlert.
Forze magnetiche enormi
Si tratta di potenze enormi e per capire, anche solo lontanamente, il livello, l’articolo di ScienceAlert riferisce che il magnete presente in un frigo di stazza media, di quelli che utilizziamo in cucina, ha una potenza di circa 0,001 tesla. Inoltre in un esperimento eseguito solo pochi anni fa da un team di ingegneri raggiunse il record di 1200 Tesla in laboratorio, una potenza comunque mantenuta solo per 100 microsecondi.
Pulsar a raggi X ultraluminosa
Swift J0243.6+6124 è una pulsar a raggi X ultraluminosa presente nella via Lattea con una compagna da cui attrae il materiale e il cui “risucchio” provoca i getti di materia radio dai poli. La misura del campo magnetico molto intenso di questa pulsar è stata effettuata grazie al telescopio spaziale a raggi X Insight-HXMT lanciato dall’agenzia spaziale cinese nel 2017. Anche con uno strumento così potente, in ogni caso, la misura è stata possibile solo grazie ad un’esplosione ad alta intensità da parte della stella avvenuta proprio poco dopo il lancio del telescopio spaziale.
Le analisi
Le analisi sono state effettuate dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze e delle Università Sun Yat-Sen in Cina e di Tubinga in Germania. I ricercatori, nello specifico, hanno calcolato l’energia degli elettroni stimando che hanno raggiunto un picco di 146 kiloelettronvolt, almeno 90-100 kiloelettronvolt in più rispetto ai record misurati in precedenza.
Cosa accade su una pulsar?
Secondo i ricercatori, in ogni caso, il campo magnetico delle pulsar è molto complesso e non è dotato solo di due poli come quelli classici, ad esempio del nostro pianeta o di altri, che siamo soliti analizzare. Per il momento i ricercatori hanno pubblicato il loro studio su Astrophysical Journal Letters.[1]