
Prove di un probabile, gigantesco impatto tra quelli che probabilmente sono due pianeti sono state scoperte da un team di ricercatori di vari istituti in un sistema stellare relativamente vicino, situato a 95 anni luce di distanza da noi.
Secondo i ricercatori, che hanno analizzato le tracce relative ai resti gassosi di questo impatto, quest’ultimo deve essere avvenuto tra un pianeta delle dimensioni della Terra ed uno più piccolo all’incirca 200.000 anni fa.
- Impatto avvenuto alla velocità di 10 km al secondo
- Impatto ha probabilmente spazzato via atmosfera del pianeta
- Impatti del genere dovrebbero essere molto comuni
- Analizzato monossido di carbonio intorno a stella HD 172555
- Quantità di monossido di carbonio spiegabile solo con impatto
- Note e approfondimenti
Impatto avvenuto alla velocità di 10 km al secondo
Si tratterebbe, dunque, di un impatto anche abbastanza recente tanto che è stato possibile analizzare la nuvola di gas risultante. I ricercatori hanno per esempio calcolato che si è trattato di impatto ad alta velocità, circa 10 km al secondo.
Il sistema stellare in questione vede la presenza della stella HD 172555, un astro molto giovane con un’età stimata in circa 23 milioni di anni. Analizzando le tracce della polvere e dei gas intorno a questa stella i ricercatori hanno sospettato che poteva trattarsi di ciò che rimaneva di un grosso impatto avvenuto non molto tempo fa.
Impatto ha probabilmente spazzato via atmosfera del pianeta
La cosa più interessante è che, secondo i ricercatori, la velocità dell’impatto ha fatto probabilmente spazzare via buona parte dell’atmosfera del pianeta più grande, cosa che spiega la notevole quantità di polvere e di gas che attualmente si vede intorno alla stella.
Impatti del genere dovrebbero essere molto comuni
Si tratta della prima volta che si scoprono le tracce di un impatto del genere, anche considerando il nostro sistema solare. In effetti gli scienziati credono che, soprattutto durante le prime fasi della formazione di un sistema strallare, impatti del genere siano abbastanza comuni. Anche per quanto riguarda il nostro sistema solare, si crede, infatti, che siano avvenuti diversi di questi impatti anche tra corpi più grandi, addirittura tra pianeti. Si pensa, per esempio, che la Luna sia nata a seguito dell’impatto tra la stessa Terra ed un altro pianeta, forse delle dimensioni di Marte.
Analizzato monossido di carbonio intorno a stella HD 172555
Non è la prima volta che si notano nuvole di polvere e di gas intorno ad una stella, soprattutto quando si tratta di sistemi molto giovani. Ad intrigare gli astronomi, in questo caso, però è stata la composizione della polvere. Quest’ultima sembrava contenere inusuali quantità di minerali insoliti ed in grani molto più fini di quanto ci si aspetta da un normale disco di detriti stellare.
I ricercatori hanno dunque esaminato i dati dell’Atacama Large Millimeter Array in Cile per analizzare il monossido di carbonio intorno ad HD 172555: “Quando le persone vogliono studiare il gas nei dischi di detriti, il monossido di carbonio è in genere il più luminoso e quindi il più facile da trovare”, spiega Tajana Schneiderman studentessa laureata del MIT e autrice principale dello studio. “Quindi, abbiamo esaminato di nuovo i dati sul monossido di carbonio per HD 172555 perché era un sistema interessante”.
Quantità di monossido di carbonio spiegabile solo con impatto
Scoprivano che il livello di monossido di carbonio intorno alla stella era molto alto e che girava sorprendentemente vicino alla stessa stella, a circa 10 unità astronomiche di distanza. Come spiegano i ricercatori, di solito ci si aspetta un quantitativo di monossido di carbonio basso così vicino ad una stella.
Dopo aver escluso lo scenario in cui questo gas era sorto da una stella appena formatasi e lo scenario in cui era stato prodotto da una cintura di asteroidi ghiacciati, sono giunti alla conclusione che deve essersi formato da un gigantesco impatto: “Nei sistemi di questa età, ci aspettiamo che ci siano impatti giganti, e ci aspettiamo che gli impatti giganti siano davvero abbastanza comuni. Le scale temporali funzionano, l’età funziona e i vincoli morfologici e compositivi funzionano. L’unico processo plausibile che potrebbe produrre monossido di carbonio in questo sistema in questo contesto è un impatto gigantesco”, spiega la ricercatrice.
Note e approfondimenti
- Carbon monoxide gas produced by a giant impact in the inner region of a young system | Nature (IA) (DOI: 10.1038/s41586-021-03872-x)