
Cinque visoni infetti dal nuovo coronavirus sono stati individuati in due allevamenti nello Utah, Stati Uniti, secondo un annuncio emanato dal Dipartimento dell’Agricoltura. Le autorità locali hanno pensato di testare questi animali dopo che avevano notato un tasso anomalo nei decessi, in particolare tra i più piccoli.
Questi animali vengono allevati negli Stati Uniti perché la loro pelliccia viene utilizzata per indumenti e altri oggetti.
Ulteriore conferma è data dal fatto che anche tre lavoratori di questi allevamenti sono stati infettati dal SARS-CoV-2, il virus della COVID-19. Le due fattorie sono state per ora poste in quarantena.
L’infezione da parte dei visoni americani conferma il doppio salto che può effettuare questo virus: si pensa che si sia diffuso negli esseri umani provenendo dai pipistrelli e dagli esseri umani può diffondersi, più o meno facilmente, anche a diversi altri animali tra cui cani e gatti e ora anche visoni.
Già qualche settimana fa furono uccisi più di 1 milione di visoni in alcuni allevamenti olandesi onde limitare la diffusione della malattia derivante dal nuovo coronavirus, cosa che suggerisce che più severe misure di biosicurezza andranno attuate negli allevamenti di questi animali che evidentemente sembrano essere più facili “prede” per il SARS-CoV-2 rispetto ad altri.
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