
Forti ed estesi getti di gas caldo sono stati individuati al centro dell’ammasso galattico della Fenice, un ammasso situato ad una distanza di 5,9 miliardi di anni luce da noi. Secondo gli astronomi questi getti sono espulsi dal disco di accrescimento di un enorme buco nero supermassiccio che si trova al centro della galassia centrale dell’ammasso.
Da solo questo enorme buco nero, uno dei più massicci mai individuati con una massa stimata di 20 miliardi di soli e con un diametro dell’orizzonte degli eventi stimato in 118 miliardi di km (19 volte la distanza che c’è tra plutone e il Sole), giostra gravitazionalmente centinaia di galassie e uno degli ammassi più grandi e massicci mai scoperti.
Secondo quanto spiega Takaya Akahori dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, lo spazio tra le galassie in un ammasso non è proprio tutto vuoto. Esiste infatti un gas molto diluito che può essere rilevabile ai raggi X. Se questo gas si raffreddasse comincerebbe a condensarsi a causa della sua stessa gravità. Ne conseguirebbe la formazione di stelle al centro dell’ammasso.
Tuttavia questo gas raffreddato di solito non viene individuato nel cuore degli ammassi e quindi deve esserci qualcosa che riscalda questo gas per prevenire la formazione delle stelle. Ad eseguire l’azione di “riscaldamento” di questo gas possono essere i getti di gas espulsi ad alta velocità dei buchi neri supermassicci al centro della galassia centrale.
I ricercatori hanno però scoperto che l’ammasso della Fenice risulta insolito perché mostra la presenza di gas denso e raffreddato e una massiccia formazione stellare intorno alla galassia centrale.
Per capire se la galassia centrale dell’ammasso avesse anch’essa un buco nero con i suddetti getti, hanno effettuato analisi più approfondite e hanno scoperto delle strutture che si estendono ai lati opposti della galassia centrale che corrispondono al modello che conosciamo di getti bipolari di plasma emessi dai buchi neri supermassicci che si trovano al centro delle galassie.
L’ammasso della Fenice, dunque, rappresenta il primo esempio di presenza di gas raffreddato intra-ammasso e di getti di gas caldo di un buco nero supermassiccio.