Scoperti ragni che possono “allattare” i figli

Femmina di Toxeus magnus che allatta i piccoli (credito: CHEN Zhanqi).

Non sono solo le femmine dei mammiferi a poter allattare i propri piccoli ma anche i ragni. È l’incredibile scoperta effettuata da un gruppo di ricerca dell’Accademia cinese delle scienze di Menglunzhen, ricerca pubblicata su Science.
Secondo i ricercatori i ragni della specie Toxeus magnus, denominati anche ragni saltatori, possono secernere una sorta di sostanza lattiginosa per sfamare i piccoli.

La scoperta è stata fatta quando Zhanqi Chen, uno degli autori dello studio, dopo aver passato cinque anni a studiare questo ragno aveva notato un comportamento strano: i piccoli di ragno si attaccavano alla parte inferiore della madre.
Dopo aver analizzato al microscopio la femmina di ragno il ricercatore provava premere con il dito sul lato inferiore dell’addome. La pressione del dito provocava la fuoriuscita di una piccola goccia di liquido bianco da una speciale fessura, il solco epigastrico.

Per la prima settimana dopo la schiusa delle uova, la mamma ragno lasciava piccole goccioline di questo”latte” tutto intorno al nido affinché i piccoli, strisciando, potessero deglutirle. In seguito l’allattamento diventava più “da mammiferi” con i piccoli che si avvicinano attivamente alla madre premendo contro il corpo della stessa per far fuoriuscire il “latte”.

Ragno saltatore (Toxeus magnus), Credito: Chen Zhanqi

La madre non ha veri e propri capezzoli: i piccoli di ragno fanno fuoriuscire il liquido da queste ghiandole proprio come il sudore fuoriesce dalle ghiandole sudoripare.
Cosa contiene questo “latte”? Circa 2 milligrammi di zucchero per millilitro di latte, 5 milligrammi di grasso e 124 milligrammi di proteine.

Con questo latte le madri nutrono i piccoli per i primi 20 giorni della loro vita e, anche se occasionalmente, durante gli esperimenti, erano capaci di cacciare e catturare piccole mosche, non davano mai queste prede ai figli durante questo primo periodo. Solo dopo i primi 20 giorni, i piccoli cominciavano a nutrirsi in maniera più varia.

“I nostri risultati dimostrano che l’approvvigionamento di latte simile ai mammiferi e la cura dei genitori per la prole sessualmente matura si sono evoluti anche negli invertebrati”, Riferisce il dott. Chen. “Prevediamo che le nostre scoperte incoraggeranno una rivalutazione dell’evoluzione della lattazione e della cura parentale estesa in tutto il regno animale”.

Fonti e approfondimenti

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