Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Bath ha rivelato che è possibile identificare potenziali terroristi analizzando i loro post sui social media. La ricerca, pubblicata sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin, [1] ha confrontato i post di terroristi condannati con quelli di individui con visioni estremiste che non hanno commesso atti violenti.
Segnali predittivi di azioni terroristiche
Lo studio ha identificato specifici segnali nei post sui social media che possono prevedere quando un utente di forum di estrema destra ha maggiori probabilità di commettere un atto terroristico. I ricercatori hanno scoperto che i post relativi a logistica, pianificazione operativa e azioni violente caratterizzavano gli individui che avrebbero poi commesso reati di terrorismo. Questi segnali erano evidenti fino a quattro anni prima dell’azione criminale.
Olivia Brown, professoressa associata presso l’Università di Bath, ha spiegato che questo metodo può aiutare a identificare le persone realmente pericolose e propense a causare danni fisici, distinguendole da coloro che probabilmente limiteranno il loro estremismo a opinioni radicali e discorsi d’odio online.
Un nuovo approccio alla prevenzione del terrorismo
La ricerca ha analizzato oltre 200.000 post sui social media pubblicati tra il 2011 e il 2019 da 26 individui condannati per reati legati al terrorismo e 48 persone che condividevano contenuti estremisti su forum di estrema destra ma non erano state condannate. Questo approccio innovativo potrebbe fornire alle forze dell’ordine uno strumento aggiuntivo per differenziare tra individui propensi all’azione terroristica e quelli che non lo sono.
Implicazioni future e ricerche in corso
La professoressa Brown sta cercando finanziamenti per applicare i metodi di questa ricerca all’analisi dei disordini del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti, al fine di comprendere meglio i meccanismi di mobilitazione. Inoltre, sta collaborando con le forze dell’ordine per esaminare i post sui social media nel contesto dei forum online, analizzando le interazioni di gruppo e creando uno strumento per valutare il rischio all’interno delle reti sociali.
Questo studio apre nuove prospettive nella prevenzione del terrorismo, offrendo un approccio basato sui dati per identificare potenziali minacce prima che si concretizzino in azioni violente. Tuttavia, solleva anche importanti questioni etiche riguardo alla sorveglianza online e alla privacy degli utenti dei social media. CopyRetryClaude can make mistakes. Please double-check responses.