Scoperti tre nuovi pentaquark dalle analisi dei dati dell’LHC

Rappresentazione della possibile composizione dei pentaquark (credito: Daniel Dominguez/CERN)

Un fisico della Syracuse University, Tomasz Skwarnicki, annuncia di aver scoperto tre nuovi pentaquark analizzando i dati raccolti dal 2015 al 2018 relativi agli scontri tra protoni nel Large Hadron Collide in Svizzera. I pentaquark sono particelle subatomiche composte da quattro quark e da un antiquark.

Furono individuate per la prima volta nel 2003 ma all’epoca non furono accettate in quanto i fisici non furono in grado di replicare gli esperimenti. Solo a luglio del 2015 furono riportati risultati coerenti con l’esistenza di queste particelle.
Si crede che queste particelle possano essere prodotte naturalmente anche dalle supernove nel corso del processo che porta alla formazione delle stelle di neutroni.

Skwarnicki, che ha lavorato al progetto assistito da Liming Zhang, fisico della Università di Tsinghua, Pechino, dichiara: “Fino ad ora, avevamo pensato che un pentaquark fosse costituito da cinque particelle elementari [chiamate quark], incollate insieme. Le nostre scoperte dimostrano il contrario”. Ciascuno dei tre nuovi pentaquark appena individuati, infatti, risulta diviso in due parti: si tratta di una nuova classe di pentaquark.

Secondo lo stesso scienziato si tratta di particelle che non rivestirebbero un ruolo significativo per quanto riguarda la materia di cui siamo fatti, tuttavia la loro esistenza potrebbe avere un ruolo di rilievo in vari contesti dell’universo, ad esempio nelle stelle di neutroni.

Fonti e approfondimenti

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