Scoperte due superterre intorno a nana rossa vicina, è caccia alla terza, quella abitabile

Gliese 887 è una stella nana rossa relativamente vicina a noi (è la 12ª stella più vicina alla Terra) dato che si trova ad una distanza di 10,7 anni luce. Si tratta inoltre di una delle nane rosse più luminose del cielo e di una delle più pesanti considerando un’area corrispondente ad un raggio di 20 anni luce dalla Terra (ha quasi la metà della massa del Sole).
Si tratta di caratteristiche tutte favorevoli per eventuali pianeti eventualmente posti nella fascia abitabile su cui possa originarsi e svilupparsi la vita.

Nel corso degli anni i ricercatori hanno tentato di scoprire la presenza di pianeti intorno a questa nana rossa relativamente vicina senza riuscirci. Ora però gli astronomi dell’Università di Gottinga hanno centrato l’obiettivo. Un nuovo studio pubblicato su Science oggi rileva che intorno a questa stella sono presenti almeno due pianeti, entrambi delle “superterre”.

Si tratta di Gliese 887 b e Gliese 887 c, entrambi però troppo vicini alla stella e quindi troppo caldi per poter supportare la vita come la conosciamo.
Gliese 887 b ha una massa che è 4,2 volte quella della Terra ed è distante dalla sua stella solo il 6,8% della distanza media che separa la Terra dal Sole. Gliese 887 c è caratterizzato invece da una massa che è circa 7,6 volte quella della Terra e orbita ad una distanza dalla sua stella che è il 12% la distanza media tra terra e Sole.

Secondo i ricercatori, questa stella rappresenta al momento la migliore occasione per studiare eventuali atmosfere degli esopianeti e soprattutto l’eventuale possibilità di vita in quanto Gliese 887 è una stella molto tranquilla in termini di attività solare e di emissione dei cosiddetti “flare” (caratteristica fondamentale per forme di vita che vogliono durare nel tempo). In più è abbastanza luminosa (più della media delle normali nane rosse, anche se non quanto il Sole), altra caratteristica importante in quanto la luce è da sempre fonte di energia.

Questo significa che se esiste un terzo pianeta, quest’ultimo potrebbe trovarsi proprio nella fascia abitabile e potrebbe aver approfittato di questa tranquillità per permettere alla vita di originarsi e crescere.
Ora i ricercatori intendono utilizzare il telescopio spaziale James Webb, che dovrebbe essere lanciato entro l’anno prossimo (il condizionale è più che d’obbligo) per analizzare meglio questo interessante sistema e capire se questo terzo pianeta esiste davvero.

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