Scoperto gene che costringe cellule a smettere di dividersi

Cellule senescenti al microscopio. Le aree in blu sono quelle regioni in cui l'enzima associato con la senescenza è attivo (credito: Darleny Lizardo/Alan Siegel/University at Buffalo North Campus Confocal Imaging Facility)

Nel tentativo di scoprire i segreti dell’invecchiamento, un gruppo di ricercatori, il cui studio è stato pubblicato su Molecular Omics, ha scoperto che un particolare gene scatena il fenomeno della senescenza durante la quale le cellule smettono di dividersi.

Questo fenomeno, del tutto naturale per ciò che concerne la vita di una cellula, è chiaramente collegato alla vecchiaia. Tra l’altro, gli scienziati pensano che cellule senescenti siano collegati anche a varie tipologie di malattie, tra cui quelle cardiache, l’artrite, la cataratta ed altre condizioni che si sviluppano soprattutto l’età avanzata.

Inoltre la mancanza stessa della senescenza può essere considerata come un segnale del proliferare di cellule tumorali: queste ultime, infatti, riescono a inibire questo processo replicandosi poi in maniera incontrollata.
Il gene scoperto è denominato CD36 e si rivela attivo soprattutto nelle cellule senescenti più vecchie.

Al momento l’unico risultato pratico raggiunto dagli scienziati, tramite l’intensificazione dell’attività del suddetto gene, è stato quello di costringere le cellule più giovani e sane a smettere di dividersi.
Ekin Atilla-Gokcumen, Ph.D., assistente professore di chimica presso l’UB College of Arts and Sciences, uno degli scienziati, la ricerca, si tratta in ogni caso di una scoperta sorprendente: “La senescenza è un processo molto complesso e non ci aspettavamo che l’alterazione dell’espressione di un gene potesse innescarlo, o causare lo stesso effetto nelle cellule circostanti”.

Fonti e approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo