
Le cellule staminali ematopoietiche sono rare cellule del midollo osseo che svolgono importanti funzioni per quanto riguarda il sangue e il sistema immunitario.
Nel contesto dei forti progressi tecnologici riguardo alla crescita delle cellule staminali in laboratorio ottenuti negli ultimi anni, le cellule ematopoietiche rappresentano un’eccezione dato che è molto difficile coltivarle in laboratorio e ciò ha limitato diversi sforzi di ricerca relativi al trapianto delle cellule staminali o alla terapia genica per varie patologie, come i tumori o i disturbi del sangue.
Un gruppo di ricercatori dell’unicità di Stanford e dell’Università di Tokio dichiara ora però di aver trovato un metodo per coltivare in laboratorio tali cellule in maniera molto efficiente. La loro ricerca dimostrerebbe per la prima volta che è possibile “persuadere il gambo ematopoietico cellule da topi per rinnovarsi centinaia o anche migliaia di volte in un periodo di soli 28 giorni” .
Lo studio è stato pubblicato su Nature .
Hiromitsu Nakauchi, uno dei ricercatori coinvolti nel progetto e professore di genetica a Stanford, descrive così risultati: “Per 50 anni, i ricercatori dei laboratori di tutto il mondo hanno cercato modi per far crescere queste cellule in grandi quantità. Ora abbiamo identificato una serie di condizioni che consentono a queste cellule di espandersi in numero di 900 volte in un solo mese. Riteniamo che questo approccio potrebbe trasformare il modo in cui i trapianti di cellule staminali ematopoietiche e la terapia genica vengono eseguiti negli esseri umani”.
Inoltre i ricercatori hanno scoperto anche che, nel corso della coltura, è possibile “usare la tecnologia CRISPR per correggere eventuali difetti genetici nelle cellule ematopoietiche originali. Queste cellule corrette geneticamente possono quindi essere espanse per il trapianto, il che dovrebbe consentirci di usare le cellule di un paziente come terapia genica”.