Dei patogeni invasivi che stanno decimando le popolazioni di rettili in varie aree gli Stati Uniti abbiamo già accennato e ora un nuovo studio, apparso sulla rivista Ecological Modeling e prodotto da ricercatori dell’Università del Tennessee, mostra l’esistenza di un nuovo ranavirus simile ad un Frog virus 3 (FV3).
Il nuovo ranavirus, denominato RCV-Z2, può, secondo i ricercatori che hanno sviluppato un modello apposito per prevederne la diffusione, diffondersi altrettanto rapidamente in una popolazione dei girini di rane del legno nordamericane (Lithobates sylvaticus) e la trasmissione può verificarsi in maniera molto efficiente attraverso il contatto diretto, attraverso la necrofagica (se i soggetti si nutrono di corpi di altri soggetti infetti) o anche per via acquosa.
I ranavirus sono patogeni che stanno emergendo a livello globale e colpiscono soprattutto rettili, anfibi e pesci minacciando la diversità ecologica di queste specie e dunque tutti gli ecoambienti in cui si trovano.
Per combattere l’emergenza dei ranavirus, che è diventata globale, il ricercatore Matt Grey ha fondato e dirige il Global Ranavirus Consortium.
Lo stesso Grey dichiara nel comunicato stampa pubblicato sul sito dell’Università del Tennessee:
“Nel nostro lavoro precedente, abbiamo scoperto che RCV-Z2 è un ranavirus ricombinante che ha il DNA di un ceppo in Nord America e uno proveniente da Europa e Asia. Pensiamo che questi virus abbiano mescolato il DNA in una fattoria di rane nella Georgia del Sud: il risultato è stato un virus ibrido altamente virulento. Il punto di questo sforzo di modellizzazione era dimostrare come questo virus evoluto con il DNA dell’emisfero orientale può infettare e diffondersi in una specie di anfibi. La notizia non è buona”.
E questo senza contare il commercio di anfibi e altri animali selvatici che possono essere soggetti a queste infezioni: con un commercio di questo tipo i loro agenti patogeni possono essere spostati in tutto il mondo, una cosa che potrebbe rendere l’infezione davvero globale.