Scoperto oggetto estremamente raro, una magnetar che sembra una pulsar

Ecco come potrebbe apparire l'oggetto (credito: CSRIO)

Viene definita come una “scoperta estremamente rara” quella di una stella di neutroni rotante individuata nella via Lattea grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Swift.
Il telescopio individuò, il 12 marzo 2020, una sorgente di radiazioni a raggi X, denominata Swift J1818.0–1607. Gli astronomi capirono presto che si trattava di una magnetar, una tipologia rara di stella di neutroni che può vantare uno dei campi magnetici più potenti mai individuati nel cosmo.

L’oggetto girava una volta ogni 1,4 secondi e, proprio per questo ritmo, è stata definita come la magnetar con la rotazione più veloce mai individuata. Secondo i ricercatori, inoltre, potrebbe essere una delle stelle di neutroni più giovani dell’intera via Lattea.
La stessa stella di neutroni rotante emette anche degli impulsi radio simili a quelli emessi dalle pulsar. Si tratta di una delle quattro magnetar che emettono anche impulsi radio simili alle pulsar individuate dagli astronomi. Tutte queste caratteristiche fanno di Swift J1818.0–1607 un oggetto estremamente raro.

I ricercatori hanno anche stabilito l’età di questa magnetar, età che dovrebbe essere compresa tra 240 e 320 anni, una vera e propria neonata in termini di età cosmiche. L’età è stata misurata analizzando il periodo di rotazione, in particolare la velocità con cui l’oggetto rallenta nel corso del tempo.
Gli stessi ricercatori lasciano intendere però che la stima potrebbe essere soggetta a diversi errori in quanto le rotazioni di magnetar di questo tipo sono molto variabili.

Secondo Marcus Lower, uno degli autori principali dello studio pubblicato sull’Astrophysical Journal, potrebbe trattarsi di un oggetto che ha iniziato la propria vita come una pulsar e che nel corso del tempo ha cominciato a ruotare similmente a come fanno le magnetar: “Questo può accadere se i poli rotazionali e magnetici di una stella di neutroni si allineano rapidamente o se il materiale della supernova ricade sulla stella di neutroni e seppellisce il suo campo magnetico”, spiega lo stesso Lower.

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