
Gli esseri umani moderni potrebbero aver lasciato il continente africano almeno 50.000 anni prima di quanto si pensi: è la conclusione a cui è arrivato un gruppo di ricerca internazionale dopo aver scoperto quello che è considerato come il più antico fossile umano mai ritrovato al di fuori dell’Africa.
Si tratta di un ritrovamento chiave per quanto riguarda lo studio delle migrazioni degli uomini moderni e in generale per comprendere l’evoluzione della specie umana.
I resti sono rappresentati da una mascella superiore con diversi denti e sono stati ritrovati in una grotta di Misliya in Israele. Secondo i sistemi di datazione, la mascella risale ad un’età compresa tra 175.000 e 200.000 anni fa.
Il ritrovamento fa inoltre pensare che le persone che vivevano nella zona delle odierni grotte di Misliya erano cacciatori abili che andavano a caccia in particolare di specie molto grandi. Erano inoltre in grado di controllare agevolmente il fuoco e potevano utilizzare attrezzi in pietra tipici del Paleolitico medio.
Secondo Rolf Quam, professore di antropologia dell’Università di Binghamton e uno degli autori dello studio, la scoperta fa comprendere che le mescolanze demografiche e genetiche degli umani al di fuori dell’Africa sono avvenute per un periodo molto più lungo di quanto si pensasse.
Fonti e approfondimenti
- Scientists discover oldest known modern human fossil outside of Africa – Binghamton News (IA)
- The earliest modern humans outside Africa | Science (IA)
- DOI: 10.1126/science.aap8369
- Crediti immagine: Binghamton University, State University of New York
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