
Il sistema stellare di GW Orionis è davvero molto interessante. La caratteristica preminente risiede nel fatto che si tratta di un sistema stellare triplo con tre stelle che ruotano una intorno all’altra circondate da un disco protoplanetario abbastanza esteso, probabilmente con pianeti in formazione. Tuttavia un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università del Nevada a Las Vegas (UNLV) potrebbe rendere questo sistema ancora più interessante.
Secondo il nuovo studio la probabilità dell’esistenza di un pianeta che orbita intorno alle tre stelle potrebbe essere consistente.
Primo pianeta mai scoperto che orbita intorno a tre stelle
Si tratterebbe del primo pianeta mai scoperto che orbita intorno a tre stelle, un fatto eccezionale se si considera che solo fino a pochi anni fa i pianeti con orbite più o meno stabili che girano intorno a due stelle erano considerati solo fantascienza. A tal proposito si faceva sempre riferimento al pianeta Tatooine, un pianeta della saga scientifica di guerre stellari che orbitava intorno ad un sistema binario (due stelle). Poi in seguito si è capito che la cosa è perfettamente possibile; anzi, è stato scoperto anche un esopianeta che orbita intorno a due stelle in un sistema binario.
Eventualità poi non troppo rara
In questo caso, però, ci troveremmo di fronte ad un pianeta che orbita addirittura intorno a tre stelle. D’altronde gli astronomi sono sempre più convinti del fatto che la maggior parte delle stelle della nostra galassia faccia parte di sistemi binari o di sistemi stellari tripli. Non dovrebbe essere dunque poi così rara una situazione del genere.
Utilizzati dati raccolti dal telescopio ALMA
I ricercatori dell’UNLV sospettano fortemente che ci possa esserci almeno un pianeta nel sistema triplo di GW Orionis. Hanno utilizzato i dati raccolti dal telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) per analizzare più approfonditamente il materiale che gira intorno alle stelle. Questo materiale è diviso in tre anelli di polvere dai quali, si pensa, dovrebbero formarsi in futuro dei pianeti.
C’è una sorta di “vuoto” nel disco circumstellare
Tuttavia le analisi dei dati hanno mostrato anche una sorta di “vuoto” nel disco circumstellare. Hanno preso in considerazione varie ipotesi per spiegare questa “lacuna” ponendo la propria attenzione anche sulla possibilità che potesse essere creata da un complesso meccanismo gravitazionale della e tre stelle.
Tuttavia i modelli al computer hanno mostrato che la spiegazione più probabile, che è anche la più attraente, risiede nella presenza di un pianeta nel punto della “anomalia” gravitazionale individuata dai ricercatori.
Forse è un gigante gassoso
Probabilmente si tratta di un pianeta abbastanza massiccio (potrebbero essercene, comunque, anche più di uno), forse un gigante gassoso. I giganti gassosi, infatti, come spiega Jeremy Smallwood, uno degli autori principali dello studio, sono di solito i primi pianeti che si formano nei dischi circumstellari.
In questo caso il gigante gassoso, con la sua attrazione gravitazionale, potrebbe aver causato la separazione del materiale del disco circumstellare in un anello più interno e uno più esterno.
Al momento il pianeta non può essere confermato
Naturalmente si tratta solo di un’ipotesi: il pianeta non può essere individuato con alcun metodo. Non può essere, per esempio, visualizzato in maniera diretta e non può essere nemmeno individuato con il metodo del transito. Tuttavia ulteriori dati che il telescopio ALMA raccoglierà sono attesi per i prossimi mesi forse potrebbero confermare l’ipotesi.
Se quest’ultima venisse confermata significherebbe che la formazione di un pianeta è in realtà un’eventualità ancora più probabile di quanto calcolato in precedenza.
Note e approfondimenti
- GW Ori: circumtriple rings and planets | Monthly Notices of the Royal Astronomical Society | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/mnras/stab2624)