
È sicuramente “esotica” l’orbita dell’asteroide scoperto da un gruppo di astronomi nel contesto della Zwicky Transient Facility, un rilevamento che utilizza una nuova fotocamera collegata al telescopio Samuel Oschin presso l’osservatorio di Palomar, in California.
Innanzitutto è uno dei primi asteroidi tra quelli scoperti nel sistema solare la cui orbita è confinata quasi interamente all’interno dell’orbita di Venere. Questa notizia conferma il fatto che tra l’orbita di Venere e il Sole potrebbero esserci abbondanti quantità di asteroidi, diversamente da quanto si pensa generalmente.
Molto spesso, quando si guarda ad asteroidi e comete, ci si rivolge sempre all’altro lato, ossia dall’orbita della Terra fin ad allontanarsi dal centro del sistema solare. Atteggiamento che fa sì che la zona compresa tra l’orbita di Venere e il Sole sia, per quanto riguarda la caccia agli asteroidi, una regione pressoché inesplorata.
L’asteroide è stato scoperto il 4 gennaio 2019 ed è stato denominato AQ3 2019. Vanta l'”anno” più breve tra tutti gli asteroidi registrati con il suo periodo orbitale di soli 165 giorni. Inoltre non è neanche troppo piccolo dato che si stima che il suo diametro si avvicini al chilometro e mezzo.
Secondo Quanzhi Ye, un astronomo del Caltech che ha partecipato alla scoperta, si tratta di un “oggetto straordinario la cui orbita si allontana a malapena oltre l’orbita di Venere”, cosa che fa di questo oggetto una “specie molto rara”.
2019 AQ3 fa parte del gruppo degli asteroidi denominato “asteroidi Atira”, conosciuti anche come Apohele o oggetti della Terra interiore (interior-Earth objects; ne sono stati classificati, fino ad oggi, solo 19), in sostanza tutti quegli oggetti che sono confinati all’interno dell’orbita terrestre. Proprio questa vicinanza al sole ne rende difficile l’individuazione.