
L’apparato dentale può variare moltissimo di specie in specie. Ad esempio rettili e pesci vantano la formazione di nuovi denti nel corso di tutta la loro vita mentre nei mammiferi le cose vanno diversamente. Alcuni, come gli esseri umani, vantano uno solo apparato dentale di sostituzione mentre altri, come ad esempio i topi, nascono con denti che poi utilizzeranno per tutta la vita, non potendo dunque contare su nessuna “sostituzione”.
Analizzando lo sviluppo dei denti dei topi, Abigail Tucker e Elena Popa del King’s College London stanno cercando di comprendere di più riguardo proprio a questa caratteristica dei roditori. In particolare stanno analizzando geneticamente la lamina dentale, un apparato che ha il compito di formare nuovi denti, del topo e del maialino nano (quest’ultimo, a differenza dei topi, vanta due serie di denti).
Già è noto che per la crescita di una nuova serie di denti è necessaria una via di segnalazione Wnt (uno specifico segnale che si sviluppa attraverso proteine). Gli scienziati hanno mostrato che l’attività Wnt è assente nella lamina dentale dei topi. Essa si forma inizialmente ma poi scompare e ciò fa sì che non possa nascere un nuova generazione di denti.
Con particolari tecniche genetiche, i ricercatori sono riusciti ad attivare la segnalazione Wnt nella lamina dentale dei topi ed hanno ottenuto una nuova generazione di denti. Ciò mostra, come spiega la stessa Popa, che il topo vanta comunque il potenziale per una seconda generazione di denti, sebbene quest’ultima sia “bloccata” proprio dalla mancanza di segnalazione Wnt.
Lo studio, apparso su Development, è interessante interessante e utile per la comprensione dell’evoluzione dei mammiferi e dei roditori e potrebbe rivelarsi parimenti utile per eventuali procedure mediche relative alla sostituzione di denti umani.