Sempre più disastri naturali? Abbiamo appena cominciato secondo nuovo rapporto delle Nazioni Unite

Credito: aurielaki, Shutterstock, ID: 86030173

Viene denominata come una “spirale di autodistruzione” la percezione del rischio riguardo ai cambiamenti climatici in corso in un nuovo articolo pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (UNDRR).[1] L’articolo si rifà ad un nuovo rapporto denominato Global Assessment Report (GAR2022).[2]>

Secondo il rapporto, nel corso degli ultimi due decenni, ogni anno sono stati registrati tra 350 e 500 disastri di dimensioni medie o grandi. Entro il 2030 il numero dovrebbe raggiungere i 560 all’anno, circa 1,5 disastri ogni giorno.
Secondo il rapporto, gran parte delle responsabilità è da addurre anche ad “ottimismo, sottovalutazione e (senso di) invincibilità” che pervadono in particolare i responsabili politici, quelli finanziari e quelli dello sviluppo. Questo approccio sta mettendo le persone sempre più in pericolo.

I paesi in via di sviluppo sono in particolare quelli più colpiti. Secondo i ricercatori perdono l’1%, in media, all’anno proprio a casa di dei disastri naturali, sensibilmente di meno rispetto allo 0,1-0,3% dei paesi sviluppati. Sono in particolare i paesi dell’Asia-Pacifico ad essere i più colpiti. Questi paesi perdono in media l’1,6% del PIL all’anno a causa dei disastri naturali.

Secondo Amina J. Mohammed, il vice segretario generale delle Nazioni Unite, il mondo deve fare di più perché l’umanità sta entrando in una spirale di autodistruzione. Il compiacimento collettivo che ancora ci pervade deve essere trasformato in azione, secondo Mohammed, in relazione alle possibilità che ancora abbiamo per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e quindi anche il rallentamento del tasso di quei disastri che sono prevenibili.

Note e approfondimenti

  1. Humanity’s broken risk perception is reversing global progress | UNDRR
  2. GAR2022: Our World at Risk | UNDRR
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