
Un gruppo di ricercatori ha voluto esaminare gli effetti del sesamolo sull’obesità alimentare e sulla sindrome metabolica. A tale scopo i ricercatori hanno effettuato degli studi e degli esperimenti sui topi obesi di mezz’età.
I ricercatori della Central South University, che hanno pubblicato i risultati del proprio studio su Food & Nutrition Research, sono giunti alla conclusione che questo composto può effettivamente contrastare i disturbi metabolici dei topi obesi durante la mezza età agendo sul glucosio dei muscoli scheletrici e sul metabolismo lipidico.[1]
Il sesamolo
Il sesamolo è un composto che si trova nei semi di sesamo e quindi anche nell’olio di sesamo. Si presenta come un solido cristallino bianco, non è molto solubile in acqua e può essere prodotto tramite la sintesi eliotropina. Alcuni studi hanno scoperto che il sesamolo si rivela un buon antiossidante per quanto riguarda la prevenzione del deterioramento degli oli in quanto agisce anche perché agisce come antimicotico.[2]
L’esperimento
L’esperimento ha visto i ricercatori utilizzare topi con un’età compresa tra le 4 e le 6 settimane e tra i 6 e gli 8 mesi di età. Hanno diviso gli animali in 4 gruppi: un gruppo di topi giovani con una dieta normale, un gruppo di topi di mezz’età con una dieta normale, un gruppo di topi obesi indotti da una dieta ricca di grassi di mezz’età e un gruppo di topi obesi per lo stesso motivo ma ai quali veniva aggiunto il sesamolo nella dieta.
Tra le varie analisi svolte al termine della fase sperimentale c’erano gli esami della tolleranza al glucosio e all’insulina nonché gli esami dei livelli di lipidi e dei fattori legati allo stesso ossidativo nel siero e nei muscoli scheletrici.[1]
Le conclusioni
I ricercatori giungevano alla conclusione che il sesamolo agiva riducendo il peso corporeo e contrastando i sintomi della sindrome metabolica associata all’obesità nei topi di mezz’età. Inoltre i topi che assumevano sesamolo mostravano anche un’attenuazione dei disordini metabolici muscolari e un aumento dell’assorbimento e dell’ossidazione del glucosio. Infine scoprivano che il sesamolo contribuiva ad una diminuzione della lipogenesi e ad un aumento della lipolisi nonché dell’ossidazione di lipidi.
Nelle conclusioni dell’abstract dello studio i ricercatori riferiscono che lo stesso sesamolo, a fronte di questi risultati, sembra dunque contrastare i disturbi metabolici nei topi obesi dimezzata agendo sul metabolismo lipidico e sui livelli di glucosio delle muscoloscheletrico.[1]