
Si chiamerà Artemis la prossima missione della NASA che prevede il ritorno di astronauti in carne ed ossa sulla Luna entro il 2024, data ritenuta da molti difficile da rispettare.
Il nome deriva da quello di Artemide, dea della luna nella mitologia greca e sorella gemella di Apollo (quest’ultimo a sua volta ha dato il nome alle missioni che hanno portato 12 astronauti americani sulla Luna tra il 1969 e il 1972).
Per rispettare i tempi, la NASA ha richiesto ulteriori soldi al governo centrale, nello specifico 1,6 miliardi di dollari onde pagare le prime fasi di progettazione dei veicoli spaziali: “Questo investimento aggiuntivo, voglio essere chiaro, è un acconto sugli sforzi compiuti dalla NASA per sbarcare gli umani sulla Luna entro il 2024”, ha riferito l’amministratore della NASA Jim Bridenstine, lasciando intendere che i costi saranno ben superiori se si vuole rispettare questa data, quasi “imposta”, probabilmente per motivi elettorali, dal presidente Donald Trump.
In effetti alla domanda precisa di un giornalista che chiedeva, nel corso della conferenza stampa, quanto sarebbe costata in totale la missione, lo stesso Bridenstine ha risposto: “Mi piacerebbe dirtelo”.
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