
La conferma arriva dal telescopio spaziale Hubble: la cometa C/2014 UN271, conosciuta anche come Bernardinelli-Bernstein dal nome degli scopritori, è la più grande mai vista. Il diametro stimato del nucleo ghiacciato della cometa è di circa 136 km (85 miglia). La sua massa si avvicina ai 500 trilioni di tonnellate, circa 100.000 volte la massa di una tipica cometa, secondo quanto riferisce il nuovo comunicato pubblicato sul sito della NASA.
Non si avvicinerà mai davvero al Sole
La cometa Bernardinelli-Bernstein sta sfrecciando a più di 40.000 km orari nelle zone periferiche del sistema solare ma gli scienziati calcolano che non si avvicinerà mai davvero al Sole (l’avvicinamento massimo sarà di meno di 1 miliardo e mezzo di chilometri, poco più lontano di Saturno, e avverrà nel 2031).
Bernardinelli-Bernstein supera il precedente detentore del record, la cometa C/2002 VQ94, che ha invece un nucleo stimato di poco meno di 100 km.[1]
Bernardinelli-Bernstein è la “punta dell’iceberg”
David Jewitt, un professore di astronomia e scienze planetarie all’Università della California a Los Angeles, autore di un nuovo studio pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters,[2] spiega che Bernardinelli-Bernstein è la “punta dell’iceberg” di tante altre comete la cui luce è troppo debole per giungere fino alle parti più interne del sistema solare e quindi per essere catturata dei nostri telescopi.
La cometa fu scoperta dagli astronomi Pedro Bernardinelli e Gary Bernstein
La cometa fu scoperta dagli astronomi Pedro Bernardinelli e Gary Bernstein grazie alle immagini contenute nel Dark Energy Survey presso l’Osservatorio interamericano Cerro Tololo in Cile. La prima osservazione avvenne nel novembre del 2010 quando si trovava ad una distanza dal Sole simile a quella di Nettuno. La cometa segue un’orbita ellittica lunga 3 milioni di anni che la porta ad una distanza dal Sole di circa mezzo anno luce.
Misurare il diametro della cometa
Misurare il diametro della cometa vuol dire misurare il suo nucleo di ghiaccio interno, una cosa non facile dato che è difficile discernere il nucleo solido dalla chioma enorme e polverosa che la circonda mentre la cometa sfreccia nel sistema solare. Il telescopio spaziale Hubble non ha risolto visivamente il nucleo (la cometa è troppo lontana) ma ha misurato un picco di luce nella sua posizione.
Modelli al computer
I ricercatori hanno eseguito modelli al computer ricostruendo la chioma circostante. A questa ricostruzione è stato sottratto il bagliore, calcolato tramite le immagini di Hubble. Hanno ottenuto, quindi, solo il nucleo. Hanno poi combinato i dati con quelli precedenti raccolti sulle onde radio dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) in Cile ricavando la misura del diametro. Tra l’altro hanno scoperto che la superficie del nucleo dovrebbe essere molto più scura di quanto calcolato in precedenza, anzi “più nera del carbone” secondo Jewitt.