
La vita nello spazio non può comparire dal nulla e c’è tutta una serie di passaggi prima che gli elementi costitutivi possano letteralmente prendere vita. Tra gli elementi costitutivi possono esserci anche gli idrocarburi complessi e un nuovo studio, attraverso una serie di esperimenti di laboratorio, ha inteso comprendere come si arrivi alla costituzione di questi elementi a partire da nanostrutture a base di carbonio in una miscela di gas riscaldati.
Nello specifico, gli scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab) e delle università delle Hawaii intendono spiegare l’esistenza del pirene, un particolare composto chimico noto anche come idrocarburo aromatico policiclico. Questo composto è di solito presente nelle meteoriti.
Secondo Musahid Ahmed, scienziato del Berkeley Lab, il tutto inizia all’interno di nuvole relativamente semplici di gas. All’interno di queste ultime si sviluppano strutture unidimensionali e bidimensionali nonché il pirene che può portare alla grafene 2-D. Da qui si può poi arrivare alla grafite e all’innesco di un’evoluzione chimica molto più complessa.
Relativamente al pirene, una struttura molecolare che vanta 16 atomi di carbonio e 10 atomi di idrogeno, Ralf I. Kaiser, uno degli autori dello studio e professore di chimica all’Università delle Hawaii, dichiara: “Quando questi idrocarburi sono stati visti per la prima volta nello spazio, la gente si è eccitata. Si sono formati semplicemente attraverso le reazioni in un mix di gas o si sono formati su una superficie acquosa, ad esempio?”
Analizzando varie reazioni chimiche, gli scienziati hanno compreso che il pirene è una struttura molecolare a quattro anelli che può svilupparsi da un composto a tre anelli noto come fenantrene. Tuttavia anche questo studio dimostra che il livello di conoscenza sembra ancora lontano dal poter spiegare in maniera univoca e precisa come si passa da costituenti base inanimati ad una forma di vita di tipo unicellulare.
“Deve esserci un po’ di auto-organizzazione e auto-assemblaggio per creare forme di vita. La grande domanda è se questo è qualcosa che, intrinsecamente, le leggi della fisica permettono”, dichiara ancora Ahmed.