
Tramite un post pubblicato sul sito dell’Università e una ricerca pubblicata su Scientific Reports, un ricercatore della Columbia University ha annunciato di aver creato un nuovo sistema per tradurre i pensieri in parole riconoscibili, un sistema potenzialmente utile per chi non ha la possibilità di parlare.
Questa interfaccia cervello-computer monitora l’attività cerebrale del paziente e può ricostruire le parole con una chiarezza definita dagli stessi ricercatori “senza precedenti”. Il sistema sfrutta infatti gli ultimi avanzamenti per quanto riguarda il comparto dei sintetizzatori vocali e in generale dell’intelligenza artificiale.
Il ricercatore e i suoi colleghi hanno utilizzato un vocoder, un algoritmo informatico che sintetizza il parlato utilizzando registrazioni, una tecnologia oggi già esistente anche in prodotti di consumo. Il problema è stato insegnare all’algoritmo come interpretare l’attività cerebrale e per questo Mesgarani ha collaborato con Ashesh Dinesh Mehta, un neurochirurgo coautore dello studio.
Studiando pazienti con epilessia, i ricercatori hanno misurato con esattezza i modelli di attività cerebrale che si mettevano in moto quando gli stessi pazienti ascoltavano frasi pronunciate da diverse persone.
Tramite questi modelli neurali, è stato possibile allenare l’algoritmo. Con altri passaggi al computer, tra cui una fase che serviva ad imitare la struttura dei neuroni del cervello biologico, i ricercatori sono riusciti ad arrivare ad un risultato finale, ossia una voce robotica che recitava una sequenza di numeri.
Secondo i ricercatori si tratta di un punto di svolta dato che da questo risultato è possibile Rendere il sistema ancora più complesso per arrivare alla pronuncia di frasi più complicate. Tutto il sistema potrebbe poi essere miniaturizzato e fare parte di un impianto portatile.
Nima Mesgarani, autore principale dello studio dichiara: “Le nostre voci ci aiutano a connetterci con i nostri amici, la famiglia e il mondo che ci circonda, ed è per questo che perdere il potere della propria voce a causa di lesioni o malattie è così devastante. Con lo studio di oggi, abbiamo un modo potenziale per ripristinare quel potere. Abbiamo dimostrato che, con la giusta tecnologia, i pensieri di queste persone potrebbero essere decodificati e compresi da qualsiasi ascoltatore.”
Fonti e approfondimenti
- Columbia Engineers Translate Brain Signals Directly into Speech | Zuckerman Institute (IA)
- Towards reconstructing intelligible speech from the human auditory cortex | Scientific Reports (DOI: 10.1038/s41598-018-37359-z) (IA)
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