
Grazie ad analisi computerizzate delle trascrizioni di interviste con giovani a rischio di psicosi, un software è stato in grado di prevedere quali di questi avrebbero potuto sviluppare psicosi entro due anni. Si è constatato, poi, che al termine di due anni la precisione rasentava l’83%.
I risultati, pubblicati su World Psychiatry, parlano di un sistema informatico capace di andare ad individuare il pensiero disorganizzato, caratterizzato da un linguaggio tangenziale, da scioltezza delle associazioni e da ridotta complessità delle parole.
Questa tipologia di linguaggio è sintomo di psicosi e, se abbastanza marcato, può compromettere anche il livello di comunicazione con gli altri.
Le trascrizioni erano relative a 59 partecipanti dei quali era noto il rischio di insorgenza di psicosi.
Secondo Cheryl Corcoran, professoressa di psichiatria al Mount Sinai Hospital, Stati Uniti, si tratta di risultati eccitanti in quanto questa tecnologia ha un potenziale enorme: può aiutare a prevedere la psicosi semplicemente analizzando il testo fatto di risposte a interviste e questionari. “Semplicemente” fino a un certo punto in quanto lo stesso software si serve di algoritmi complessi.
Uno degli aspetti più positivi di questo metodo è che i dati che lo stesso computer deve analizzare sono facilmente prelevabili: basta trascrivere il discorso del paziente per poi lasciarlo analizzare alla macchina. Lo stesso metodo, poi, può essere applicato anche ad altri campi della medicina, non solo nella psichiatria.
Fonti e approfondimenti
- Speech Analysis Software Predicted Psychosis in at-Risk Patients with Up to 83 Percent Accuracy (IA)
- Prediction of psychosis across protocols and risk cohorts using automated language analysis – Corcoran – 2018 – World Psychiatry – Wiley Online Library (IA)
- DOI:10.1002/wps.20491
- Autori ricerca: Corcoran CM, Carrillo F, Fernández-Slezak D, Bedi G, Klim C, Javitt DC, Bearden CE, Cecchi GA
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