Solitoni forse sfruttabili nelle tecnologie ottiche

Crediti immagine: Purdue University photo/Chengying Bao

I solitoni sono, nella matematica nella fisica, onde solitarie che si auto rinforzano e che mantengono la propria forma mentre si propagano ad una velocità costante. Questo fenomeno, descritto per la prima volta nel 1834 da John Scott Russell, potrebbe essere sfruttato nel contesto delle tecnologie ottiche.

Si parla di piccoli dispositivi elettronici che potrebbero portare ad una serie varia di applicazioni, come ad esempio sensori ottici in miniatura per rilevare sostanze chimiche o composti biologici oppure sistemi di spettroscopia ad alta precisione.
Tuttavia il controllo di questo fenomeno risulta ancora abbastanza complicato.

Una nuova ricerca mostra però come sfruttare una fenomeno denominato “radiazione Cherenkov”, uno degli ostacoli alla base di una possibile sfruttamento dei solitoni.
Secondo Andrew M. Weiner dell’Università Purdueed uno degli autori della ricerca, l’importanza di questo studio sta nel fatto che l’effetto Cherenkov, anche se in qualche caso può risultare dannoso, può essere comunque sfruttato onde ottenere un solitone.
La ricerca è stata pubblicata su Optica.

Fonti e approfondimenti

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