Solo un elefante riesce a superare test di intelligenza con ricompense galleggianti

Un team di ricercatori descrive in un nuovo studio che un elefante asiatico è riuscito a superare il cosiddetto test degli oggetti fluttuanti. Si tratta di un test che viene fatto eseguire agli animali per comprendere il loro livello di intelligenza, il loro livello di memoria, la loro capacità di risoluzione di problemi e l’utilizzo eventuale degli strumenti, tutti comportamenti intellettivi abbastanza complessi che non tutte le specie di animali sottoposti al test riescono a superare.

Nello studio, pubblicato sull’Animal Behaviour and Cognition, i ricercatori descrivono come solo uno degli elefanti, nel corso degli esperimenti tenutisi presso l’Animal Behaviour and Cognition Lab dell’Università del Wyoming, è riuscito a superare il test degli oggetti fluttuanti, un test standard per capire l’utilizzo approfondita degli strumenti negli animali.
Il test vedeva una ricompensa galleggiante, di solito di tipo alimentare (in questo caso una nocciolina o marshmallow), contenuta in un tubo pieno d’acqua che si trovava al di là di una recinzione che comunque permetteva di far passare la proboscide. Per ottenere la ricompensa, l’animale doveva aggiungere dell’acqua nel tubo affinché l’oggetto risultasse afferrabile.

Di solito gli oranghi e gli scimpanzé, che superano questo test abbastanza facilmente, tendono a sputare acqua nel tubo trattenendola in bocca. In questo caso i ricercatori si sono accorti che gli elefanti, ben 12 quelli testati, non riuscivano superare il test tranne un esemplare che ha comunque dovuto fare qualche “esperienza” e diverse prove per risolvere il compito.
Benson-Amram, una delle ricercatrici che ha condotto lo studio insieme alla collega Lisa Barrett, dichiara che è stato eccitante scoprire che almeno un elefante sia stato in grado di risolvere questo compito comunque abbastanza difficile per un animale ma che al contempo c’è bisogno di comprendere perché il compito è poi risultato così difficile per la maggioranza degli esemplari.

Inizialmente i ricercatori hanno pensato che ciò forse era da spiegare nel fatto che gli elefanti sono animali abbastanza sociali quando si tratta di raggiungere uno scopo e che quindi imparano approcciandosi gli uni con gli altri. Quindi hanno svolto un ulteriore esperimento addestrando un elefante a risolvere il compito e facendo sì che diversi altri esemplari assistessero alla prova per imparare.

Tuttavia anche in questo modo gli elefanti non riuscivano a superare la prova da soli. Forse non erano in grado di vedere il livello dell’acqua e dunque di capire la natura della ricompensa oppure i segnali forniti durante la dimostrazione con l’elefante addestrato non erano sufficienti per loro per capire come risolvere il compito.
Un aspetto che comunque gli stessi ricercatori stanno continuando ad analizzare per giungere ad una risposta.

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