
Un team di ricercatori ha eseguito un esperimento sui topi in relazione agli effetti che il batterio Lactobacillus plantarum può avere sul loro microbioma intestinale, soprattutto per quanto riguarda il contrasto all’obesità. Hanno ottenuto risultati molto interessanti che sono stati pubblicati in uno studio apparso su Food & Nutrition Research.[1]
Il Lactobacillus plantarum
Il Lactobacillus plantarum è un lattobacillo che può trovarsi in diversi prodotti alimentari fermentati oltre che nella materia vegetale. Inizialmente fu isolato dalla saliva ma si è scoperto che può persistere, anche se temporaneamente, nel tratto intestinale dei vertebrati. Per questo è stato definito anche come un microrganismo nomade. Tra i batteri lattici è uno di quelli con il genoma più grande.
Lo si trova in particolare nei prodotti lattiero-caseari, nella carne e in diversi prodotti con preparati basati su fermentazioni vegetali come i crauti, i sottaceti, le olive in salamoia, lo stoccafisso e alcuni formaggi o salsicce fermentate.[2]
Probiotici possono contrastare obesità
Come spiegano i ricercatori nello studio, l’obesità è diventata una sorta di “epidemia globale”, tra l’altro riconosciuta come patologia a livello globale anche dall’organizzazione mondiale della sanità. Diversi studi hanno mostrato che integrando probiotici nella dieta è possibile rendere più efficiente il metabolismo dei lipidi. I meccanismi di azione dei probiotici in tal senso non sono però ancora chiari, come spiegano i ricercatori nell’abstract.[1]
L’esperimento con i topi
I ricercatori hanno isolato il Lactobacillus plantarum FRT4 da un tipo di yogurt per controllare il suo effetto sul profilo lipidico sia sierico che epatico nonché sulla metabolomica epatica e sul microbiota intestinale. Gli esperimenti sono stati condotti sui topi alimentati con dieta ricca di grassi.
L’esperimento è durato 16 settimane e, durante le ultime otto settimane ai topi, sia quelli alimentati con dieta ricca di grassi che quelli appartenenti al gruppo di controllo che portavano avanti una dieta normale, veniva somministrato il probiotico Lactobacillus plantarum FRT4.[1]
Le scoperte e le alterazioni del metabolismo e del microbioma intestinale
I ricercatori scoprivano che il batterio riduceva l’aumento di peso corporeo indotta dalla dieta ricca di grassi così come il peso del fegato e il peso grasso. Riduceva anche i livelli di colesterolo sierico, dei trigliceridi e dell’alanina aminotransferasi nel fegato. Inizialmente la dieta ricca di grassi aumentava i livelli di colina, di glicerofosfocolina e di fosforilcolina, sostanze coinvolte nel metabolismo dei glicerofosfolipidi. Questi cambiamenti venivano invertiti una volta che si inseriva nella dieta il probiotico.[1]
Miglioramento della funzione della barriera intestinale e della diversità del microbioma
I ricercatori hanno anche scoperto che il batterio migliorava la funzione della barriera intestinale e i biomediatori pro-infiammatori. Lo stesso probiotico alterava anche il microbioma intestinale aumentando la diversità.
Secondo i ricercatori si tratta di alterazioni che hanno effetti benefici per quanto riguarda il contrasto all’obesità.[1]