
Il sonno scarso, non solo per quanto riguarda le ore di sonno ma anche a livello quantitativo, può influenzare negativamente alcune importanti regioni in varie parti del cervello degli adolescenti. Tra queste regioni ci sono le aree corticali frontali che, proprio nel corso della prima adolescenza, sono ancora in via di sviluppo. Diverse di queste aree concorrono anche al funzionamento dei processi cognitivi.[1] È la sintesi di uno studio apparso su Cerebral Cortex Communications.[2]
Adolescenza fondamentale per sviluppo del cervello
Caterina Stamoulis, responsabile del Computational Neuroscience Laboratory al Boston Children’s, spiega che il periodo della prima adolescenza fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo dello stesso cervello, in particolare per quelle aree che sono alla base del processo decisionale, della risoluzione dei problemi e dell’integrazione delle informazioni che provengono dall’esterno.
I dati
La ricercatrice ha usato i dati di più di 5500 ragazzi dai 9 agli 11 anni contenuti in uno studio americano. I dati erano stati riportati dai genitori tramite un sondaggio con varie domande e molte di esse erano relativi al sonno, per esempio al tempo che il bambino impiegava per addormentarsi, al risveglio, alle difficoltà dell’addormentamento e ad eventuali patologie o disturbi del sonno stesso come il russamento, gli incubi e la sonnolenza diurna.
Nello studio erano contenuti anche i dati relativi alle risonanze magnetiche funzionali del cervello.
Risultati
I ricercatori scoprivano, tramite un’analisi computazionale, che una durata più breve del sonno, il risveglio frequente durante il sonno e una respirazione disturbata durante il sonno potevano essere collegati a reti celebrali fondamentali per la funzione cognitiva meno efficienti e flessibili. Osservavano inoltre delle alterazioni nelle aree corticali, nel talamo, nei gangli basali, nel cervelletto e nell’ippocampo. Queste anomalie, nella maggior parte dei casi, non erano dipendenti dal peso, un fattore che notoriamente può influire in maniera negativa sulla qualità del sonno.
Ragazze dormivano di meno dei ragazzi e ci mettevano più tempo per addormentarsi
I ricercatori inoltre scoprivano che le ragazze tendevano a dormire in media 8-9 ore mentre i ragazzi dormivano in media 9-11 ore. Le stesse ragazze ci mettevano più tempo, in media, per addormentarsi. Inoltre il reddito familiare migliore poteva essere collegato ad una durata più lunga del sonno.